Passera fa acquisti in Bosnia
Banca Intesa lancia l'opa su Upi Banka e prosegue l'espansione a Est
Anche nel momento in cui il risiko bancario percorre sempre più spesso i corridoi delle procure, intrecciando le sue vicende con quelle di Finanziopoli, arriva qualche buona notizia. Banca Intesa, dopo aver già acquistato il 35,03 per cento delle azioni con diritto di voto di Upi Banka, la quinta banca della Bosnia-Erzegovina, ha lanciato ieri l'offerta pubblica di acquisto amichevole per il restante 64,97 per cento del capitale sociale con diritto di voto dell'istituto di credito. Con circa 45 mila clienti e 16 filiali sul territorio, Upi Banka ha chiuso i primi nove mesi del 2005 con un utile netto di circa 1,4 milioni di euro e un patrimonio netto di 18,5 milioni. L'Opa è stata lanciata da Banca Intesa dopo il rilascio delle relative autorizzazioni in Bosnia-Erzegovina e in Italia. Secondo quanto stabilito nel contratto di compravendita firmato il 26 settembre scorso, l'offerta dell'istituto guidato da Corrado Passera è effettuata al prezzo di 202 euro per azione per un esborso massimo di circa 30,1 milioni. Si prevede che il perfezionamento dell'operazione di acquisizione avvenga entro la fine del prossimo mese di febbraio. Un ulteriore passo avanti per la banca nata nel 1998 con l'integrazione tra Cariplo e Ambroveneto a cui si è poi aggiunta la Banca Commerciale Italiana, che nel piano d'impresa 2005-2007 aveva già indicato le linee delle strategie future per rafforzare la sua presenza nell'Europa centro-orientale. Nella zona Banca Intesa controlla infatti Privredna Banka Zagreb (PBZ), Vseobecna Uverova Banka (VUB) e Banca Intesa Beograd, rispettivamente le seconde maggiori banche di Croazia, Slovacchia e Serbia-Montenegro, e Central-European International Bank (Cib), la quarta banca ungherese. Senza dimenticare che il gruppo Intesa è presente anche nella Federazione Russa, in Repubblica Ceca, in Slovenia e in Polonia. Non solo Alessandro il Grande, come è stato soprannominato l'ad di Unicredit Alessandro Profumo dopo il recente lancio dell'Opa sulla tedesca Hypovereinsbank (Hvb) e sulla sua controllata austriaca Bank Austria Creditanstalt (Ba-Ca), dunque, guarda oltre i confini nazionali. E forse non è un caso che si mostrino così dinamiche sul versante europeo proprio due tra le banche più giovani del panorama bancario italiano. Intanto sui rispettivi siti Unicredit dà il benvenuto «nella nuova banca veramente europea», mentre Banca Intesa ricorda che il suo marchio «rappresenta un acquedotto, una struttura di pietra e d'acqua, segno di solidità, di dinamismo, di sviluppo».