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I sindacati: dati fuori dalla realtà

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ma purtroppo continua ad esserci una scarsa corrispondenza tra la realtà con cui deve fare i conti la massaia e i dati Istat sull'inflazione». È il segretario generale aggiunto della Uil, Adriano Musi, a commentare così i dati Istat sull'aumento del costo della vita. «Il punto irrisolto - aggiunge Musi - è che occorrerebbe rivedere sia la composizione dei beni del paniere sia il loro peso ponderale per una maggiore aderenza alla realtà». Sulla stessa linea anche il segretario confederale della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo cui i dati Istat sull'inflazione «sono assolutamente falsati». E sottolinea che «il meccanismo di rilevazione dei prezzi deve essere rivisto quanto prima perché? cosi si rischia di compromettere anche il meccanismo dei rinnovi contrattuali» La Cgil, invece, punta l'indice sul blocco dei consumi. Secondo il segretario confederale della Cgil Marigia Maulucci «non c'è proprio niente di positivo in questo dato che stigmatizza la recessività della nostra economia, stremata dalla caduta di competitività e dall'assenza di qualsiasi serio intervento di contrasto». Le associazioni dei consumatori ribadiscono le proprie perplessità sui metodi di calcolo adottati dall'istituto di statistica. Tanto che l'Intesaconsumtori avverte: i rincari totali hanno superato l'anno scorso i mille euro a famiglia, contro i 560, pari al 2% di inflazione, calcolato dall'Istat. A tutte queste critiche replica il ministro del Welfare, Roberto Maroni. «È positivo il dato Istat sull'inflazione. Un risultato che è anche merito della politica economica del governo e che può costituire una solida base per rafforzare la ripresa economica che in questi ultimi mesi ha dato segnali di risveglio».

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