Ultimatum del governo su Ipse
Landolfi: frequenze cedute entro 20 giorni o le concessioni saranno revocate
Con una lettera inviata alla società, il ministro per le Comunicazioni, Mario Landolfi, ha posto l'aut-aut: o si arriva a un accordo in venti giorni o le frequenze di Ipse saranno revocate. Un ultimatum che spiana la strada alla definizione di un accordo, che dovrebbe concludersi con una spartizione delle frequenze tra gli operatori Tim, Vodafone e Wind, mentre ad H3G sarebbe corrisposta una somma in denaro. La mossa di Landolfi dà una scossa al tentativo di accordo a cinque per risolvere la lunghissima querelle sull'attribuzione delle frequenze Umts della società telefonica controllata dagli spagnoli di Telefonica. tantativo di accordo impantanato da diversi mesi. Il Ministero infatti ha chiesto in termini dettagliati e perentori le condizioni dell'accordo, pena la decadenza dell'unico asset rimasto in mano ad Ipse, e cioé le frequenze. «Si rimane in attesa - è scritto nella lettera inviata ieri dalle Comunicazioni a Ipse, secondo quanto ha anticipato l'agenzia Ansa - di ricevere da parte di Ipse entro il termine perentorio, a pena di sanzione, di venti giorni dal ricevimento della presente comunicazione, lo schema di protocollo» e l'apporto delle modifiche segnalate dal Ministero: «modifica dell'impostazione dell'accordo da patto perfetto e sottoposto a condizione risolutiva in dipendenza delle condizioni proposte dall'Autorità ad accordo da perfezionare all'esito del parere dell'Autorità» nonchè «l'indicazione completa delle bande di frequenza oggetto di cessione a ciascun singolo operatore e loro conseguente riallocazione». Ad Ipse viene anche richiesto che «l'autorizzazione del Ministero sarà comunque subordinata all'integrale rinuncia da parte di Ipse a tutte le azioni intraprese in ogni sede giudiziaria». Al Ministero la società telefonica ha fatto pervenire la bozza di accordo il 30 novembre scorso. Un'intesa che secondo le ultime notizie potrebbe prevedere un accordo globale del valore di circa 250 milioni di euro. Ipse, dietro un compenso economico, cederebbe il suo pacchetto di frequenze a tre operatori (verosimilmente Tim, Vodafone e Wind) mentre al quarto (che dovrebbe dunque essere H3G) andrebbe un corrispettivo in denaro che gli verrebbe girato dalla stessa Ipse. Il risarcimento, sempre secondo quanto trapelato, sarebbe di natura tecnica: l'assegnazione di nuove frequenze, infatti, prevede una sorta di riordino generale delle stesse perchè siano successive una all'altra, operazione per la quale le società devono sostenere un costo.