L'Enav spezza il monopolio di Vitrociset
Il ramo d'azienda che gestisce la manutenzione dei radar italiani ceduto per 108 milioni di euro
Ieri è arrivato dopo una lunga trattativa il via libera definitivo all'operazione. Il prezzo dell'operazione è fissato in 108 milioni di euro. Esattamente la stessa cifra che l'ente guidato dal presidente Bruno Nieddu e dall'amministratore delegato Pugliesi avevano, inizialmente, proposto alla società, e rifiutata dai proprietari perchè ritenuta troppo bassa. La famiglia Crociani, azionista di riferimento della Vitrociset, dopo una valutazione degli asset aveva, infatti, posto il primo prezzo vicino ai 220 milioni di euro. Da quel punto sono cominciate le trattative che, secondo le aspettative, avrebbero dovuto concludersi attorno ai 150 milioni di euro. Non è stato così. I tempi stretti a disposizione (l'acquisto doveva essere definito entro il 31 dicembre pena l'avvio di una gara europea per affidare i servizi di gestione con il possibile ingresso di un operatore estero) hanno convinto la società guidata da Mario Arpino ad accettare la prima offerta di Nieddu. Coì, ieri, il consiglio di amministrazione dell'Enav ha preso atto «con soddisfazione della volontà espressa dal cda della Vitrociset di accettare l'offerta di 108 milioni». Il board dell'ente che si occupa dell'assistenza al traffico aereo ha, inoltre, incaricato gli organi di vertice di «porre in essere gli adempimenti previsti per pervenire, nel più breve tempo possibile, all'acquisizione del predetto ramo d'azienda e di convocare in merito l'assemblea della società». In attesa della definizione formale del contratto d'acquisto, però, le attività di manutenzione degli impianti resteranno in capo alla Vitrociset. Questa la volontà del cda dell'Enav che ha deliberato «la prosecuzione delle attività di conduzione e manutenzione degli impianti Enav da parte della Vitrociset per il tempo strettamente necessario alla definizione dell'operazione di acquisizione». La vendita non porterà fuori mercato la società dei Crociani che continuerà ad operare nei settori dell'aerospazio, della ricerca ambientale e delle telecomunicazioni. L'Enav, da parte sua, con l'acquisizione potrà portare avanti un innalzamento complessivo dei livelli di sicurezza del sistema di controllo aereo. La chiusura delle trattative è stata salutata con favore dal mondo politico. Per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, «si tratta di un'importante operazione di internalizzazione che eleverà ulteriormente i livelli di sicurezza nel nostro Paese». «Si realizzano gli auspici da tutti espressi in merito all'ulteriore rafforzamento dei livelli di sicurezza, a questo punto maggiormente garantiti dal presidio diretto da parte di Enav dei propri impianti» ha aggiunto il vice ministro delle Inffrastrutture, Mario Tassone.