L'Adusbef: «Correntisti scippati»

È la denuncia dell'Adusbef secondo la quale «con il pretesto che la Bce ha aumentato i tassi dello 0,25%, le banche non solo hanno rincarato dello 0,50% e oltre, ma hanno introdotto nuove spese, alla stessa stregua della ex Bpl che impose 100 euro a oltre un milione di clienti». Per contro, gli istituti di credito hanno «dimenticato di aumentare i tassi sui depositi, fermi a una media dello 0,0125%, hanno aumentato la commissione di massimo scoperto, che viaggia ad una media dell'1,50%, e introdotto arbitrariamente alcune spese sui conti correnti». Nel mirino dei consumatori secondo il presidente dell'Adusbef, Elio Lannutti, «283 banche, delle quali solo una minoranza ha provveduto a ritoccare i tassi dello 0,25%, mentre la maggioranza ha apportato variazioni dello 0,50%, e ben 23 tra lo 0,75% e l'1%». I consumatori sottolineano come «mentre gli studi dell'Abi continuano a sostenere che un conto corrente costa in Italia 65 euro, per l'Ocse costa 252 euro, mentre per l'Adusbef è di ben 550 euro. Costo che continua a lievitare (come dimostra la manovra su tassi e commissioni), mentre gli utili delle banche, sono stratosferici e conseguiti sulla pelle delle famiglie e delle imprese.