di GIULIO STRADA SI INFIAMMA la polemica tra la Fiat e il Governo sul problema della mobilità lunga ...

«Trovo francamente sgradevoli e fuori luogo le dichiarazioni di Marchionne, che rendono più difficile il confronto sul tavolo tecnico che il Ministero del Welfare ha aperto con Fiat», ha ribattuto immediatamente il ministro Roberto Maroni. Marchionne ieri ha partecipato alla firma del protocollo d'intesa tra Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino e la Fiat per la cessione a una nuova società pubblico-privata di parte dell'area in cui sorge lo stabilimento di Mirafiori e di quella del cosiddetto Campo volo di Collegno (Torino), entrambe di proprietà del Lingotto. «Ci troviamo di fronte ad una situazione stranissima - ha detto l'amministratore delegato della Fiat, annunciando che nel 2006 saranno prodotte 83 mila Grande Punto - dove i sindacati e le aziende sono totalmente unite su quello che si può fare, ma al contrario stanno ricevendo un trattamento diverso dal governo. La mia esperienza internazionale, invece, è che con questo tipo di convergenze tra sindacati e aziende, il governo ha sempre aiutato a portare avanti un discorso di tipo industriale, mentre qui il governo ha preso una posizione totalmente diversa». Maroni, dal canto suo, confermando «l'impegno del Governo a risolvere i problemi dell'industria italiana e della Fiat», ha però ribadito «l'indisponibilità dello stesso Governo, nonostante il periodo natalizio, a fare l'ennesimo regalo a chi di regali ne ha già ricevuti molti e ricchi negli ultimi decenni». Se c'è qualcuno che «merita un regalo, semmai - ha concluso il ministro - è il mondo delle piccole e medie imprese, abituato a tirare la carretta, mentre altri si dedicano alle speculazioni finanziarie o ad altre attività che poco hanno a che fare con l'imprenditoria». Altrettanto dura la risposta del sottosegretario al welfare Maurizio Sacconi, secondo il quale nelle dichiarazioni di Marchionne «si riafferma un principio che si pensava superato: ciò che va bene alla Fiat va bene all'Italia». «In realtà - ha sottolineato Sacconi - la richiesta della Fiat di una deroga alla riforma delle pensioni si pone in contrasto con l'interesse generale del Paese». A tarda sera, Marchionne ha incontrato a Palazzo Chigi il sottosegretario alla presidenza, Gianni Letta.