Bnl, batosta Consob sull'Unipol
Ieri la Consob ha accertato l'esistenza di un patto parasociale fra Unipol e Deutsche Bank ed ha deciso di rivedere al rialzo il prezzo d'offerta su Bnl da 2,7 a 2,755 euro. La commissione guidata da Lamberto Cardia ha stabilito, dunque, che l'accordo stipulato il 18 luglio 2005 tra Unipol Spa e Deutsche Bank Ag nell'ambito dell'offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria, promossa dalla compagnia di Giovanni Consorte sulla Bnl ha rilevanza in quanto pone limiti al trasferimento delle azioni della banca romana. Nel mirino c'è, in particolare, l'impegno assunto da Deutsche Bank di non aderire all'Opa promossa da Unipol nè ad altre eventuali offerte concorrenti. Ne consegue - ha precisato la Consob - «che Deutsche Bank è da considerarsi soggetto aderente ad un patto parasociale con Unipol». La Commissione ha altresì riconosciuto l'applicabilità dell'articolo 42, comma 2 del regolamento Emittenti della Consob (la cosiddetta best price rule) agli acquisti di titoli Bnl effettuati da Deutsche Bank successivamente alla promozione dell'Opa obbligatoria dell' Unipol sulla stessa Banca nazionale del lavoro. Secondo quanto la Consob ha potuto ricostruire «anche grazie ai riscontri della cooperazione internazionale, tali acquisti sono avvenuti, in parte, al prezzo di euro 2,755 per azione, superiore, quindi, rispetto al prezzo dell'offerta pubblica, pari a euro 2,70. Per effetto della norma citata - ha concluso la commissione - il prezzo dell'intera offerta pubblica di acquisto promossa da Unipol su Bnl dovrà essere adeguato a euro 2,755, vale a dire al prezzo più alto pagato da Deutsche Bank per i titoli Bnl». Una vittoria, quindi, per il Cda guidato da Luigi Abete, che aveva chiesto di alzare il prezzo dell'offerta. Nessuna reazione da Bologna, mentre Deutsche Bank ha fatto saper di non essere d'accordo con la decisione della Consob, ma di non voler fare comunque appello per non posticipare l'Opa».