Italia addio, gli immobiliaristi scoprono l'estero
Zunino compra l'edificio storico di Vuitton a Parigi per 40 milioni. Ora il mercato nazionale fa paura
Coinvolti, nel bene e nel male, nelle vicende finanziarie del risiko bancario, sempre più spesso sono additati come una delle cause dei mali dell'economia italiana. Poco male: se ne vanno all'estero a investire le loro risorse. Un segno chiaro, in tal senso, è arrivato ieri dal patron di Risanamento, Luigi Zunino, che ha messo sul piatto 40 milioni di euro per comprarsi a Parigi l'edificio sede della Louis Vitton, la casa di moda francese. Un altro tassello della strategia di espansione negli edifici di prestigio della capitale francese. Ma la mossa di Zunino, infatti, è solo l'ultimo dei grandi movimenti di capitali italiani verso l'estero per acquistare immobili di grande prestigio. Qualche mese fa, ad esempio, il fondo Michelangelo della Sgr Sorgente si era comprata un pezzo importante di uno dei simboli di New York: il grattacielo della Chrysler Building. Insomma l'equazione sembra ormai scritta: se è così difficile crescere in Italia meglio andare a cercare ricchezza altrove. E in attesa che la ritrovata credibilità del sistema finanziario riporti in Italia gli attesi capitali stranieri in grado di modernizzare il Paese, quelli italiani cominciano a guardare oltre i confini nazionali. Non è una fuga. Si tratta solo di strategie di espansione e internazionalizzazione che non possono che far bene alla crescita dei gruppi italiani. Intanto, però, sono soldi che non trovano un'adeguata collocazione in patria. L'esperienza insegna che investire in altri settori: banche, attività editoriali o altro è troppo pericoloso. Meglio andare fuori. Anche se il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti ha fatto il diavolo a quattro per riportare il più possibile ricchezza sul suolo italiano. Con il suo scudo fiscale sono rientrati tra il 2001 e il 2002 oltre 50 miliardi di euro. Risanamento potrebbe avere aperto la strada a un movimento inverso. E molti altri vista la contiguità nei settori potrebbero seguire il suo esempio. Zunino è infatti uno degli immobiliaristi toccati dalle inchieste sulle scalate bancarie, in compagnia di nomi come Coppola, Bellavista Caltagirone e Bonsignore. Tutti adesso tentati dall'idea di fare più che una puntata sul mercato immobiliare all'estero. Propositi che Risanamento ha già realizzato firmando con la società francese Invry (che fa capo al gruppo Arnault) un contratto per l'acquisizione dell'immobile sede della boutique storica di Vuitton, nel centro di Parigi, al 54 di avenue Montaigne. L'edificio, quasi interamente affittato, garantirà, a locazione completata, un canone di circa 1,8 milioni annui. Con questa operazione Zunino prosegue la strategia della creazione di un portafoglio di immobili di qualità nel centro di parigi. Il 29 luglio 2005 ha firmato il contratto preliminare per l'acquisto dal gruppo Unibail di un immobile per un valore pari a circa 233 milioni di euro, al numero 52 di Avenue Montaigne. E sempre da Parigi erano entrati nel portafoglio sei immobili dalla Sociètè Foncière Lyonnaise.