Pensioni, spesa vicina ai livelli d'allerta
Nuovo record: i costi per la previdenza raggiungono 207 miliardi di euro pari al 15,39% del Pil
Raggiunge un livello pari al 15,39% del Pil dopo aver fatto un balzo del 5,5% rispetto all'anno precedente. Il costo del sistema pensionistico, in rapporto al Pil, si avvicina così al livello di emergenza. Basta pensare che la cosiddetta «gobba», il picco massimo di previsione, secondo le stime della Ragioneria, dovrebbe raggiungere il 15,5% del Pil nel 2034, dopo l'approvazione della riforma che entrerà in vigore nel 2008 (prima era il 16%). Ma già oggi siamo molto vicini a quel dato. Gli ultimi dati di bilancio del sistema pensionistico sono stati resi noti ieri in un comunicato congiunto dell'Istat e dell'Inps che li aggiorna al 31 dicembre 2004. Il documento spiega che la pensione media è stata pari a 8.985 euro annui e che il salto del 5,5% della spesa (le previsioni dell'Inps ad inizio 2004 stimavano invece una crescita di poco superiore al 4% per l'anno) è dovuto sia all'aumento dei trattamenti pensionistici (+1,4% in un anno) sia dell'importo medio delle pensioni (salito del 4,1% rispetto al 2003). La pensione media. Al 31 dicembre 2004 - afferma l'Istat - il numero di prestazioni pensionistiche previdenziali e assistenziali erogate è pari a 23,1 milioni, per un importo complessivo annuo di 207.974 milioni ed un importo medio annuo di 8.985 euro, con un massimo per pensioni Ivs (invalidità-vecchiaia-superstiti) pagate dai privati (11.844 euro) e un minimo per le pensioni assistenziali (4.202 euro). La quasi totalità delle pensioni viene erogata da istituzioni pubbliche, con 22,7 milioni di prestazioni ed un importo complessivo annuo pari a 202.643 milioni di euro. Le prestazioni. Il numero di pensionati cresce ancora. Il tasso di pensionamento (cioè il rapporto rispetto alla popolazione residente) aumenta passando dal 39,44% nel 2003 al 39,59% nel 2004. L'incidenza sul Pil della spesa per pensioni sale dal 15,15 al 15,39%: quelle di Invalidità-Vecchiaia e Sviluppo passano dal 13,70% del 2003 al 13,92% del 2004, le pensioni assistenziali dall'1,12% all'1,15%. Considerando invece la sola spesa pensionistica di natura previdenziale, l'incidenza sul Pil è pari a 13,29%, con un aumento di 0,30 punti percentuali rispetto al valore dell'indicatore calcolato per il 2003. Gli importi. Le pensioni di invalidità, vecchiaia e superstiti (Ivs) sono quelle che ottengono il maggior importo complessivo. Sono 18,4 milioni, con una spesa complessiva di 188.131 milioni (90,5% del totale) e un importo medio annuo di 10.239 euro. Di queste prestazioni, 17,9 milioni sono erogate da istituzioni pubbliche, per una spesa pari a 182.800 milioni di euro e un importo medio annuo di 10.199 euro. Altre 450 mila da istituzioni private, per una spesa di 5.331 milioni e un importo medio annuo di 11.844 euro. Le pensioni assistenziali, interamente corrisposte da istituzioni pubbliche, rappresentano la seconda tipologia di prestazioni pensionistiche in termini di spesa erogata. Nel 2004 sono state pari a 15.530 milioni (7,5% del totale) e riguardano 3,7 milioni di prestazioni, con un importo medio annuo di 4.202 euro. Il trend. La maggiore crescita rispetto al 2003 è stata messa a segno dalle pensioni assistenziali (+6,2%). Le pensioni Ivs sono cresciute del 5,6%, mentre le pensioni indennitarie si attestano ad un +0,6%. Inoltre, solo per le pensioni della tipologia Ivs e per le pensioni assistenziali si rilevano aumenti sia nel numero delle prestazioni (rispettivamente +1,4% e +3,0%), sia nel loro importo medio annuo (+4,2% e +3,2%). Per le pensioni indennitarie, invece, alla riduzione percentuale del numero delle prestazioni (-2,9%) si è contrapposto un incremento degli importi medi (+3,6%).