Gli italiani non riescono più a risparmiare
Le famiglie diventano così «cicale per necessità» e quelle che non riescono nemmeno a risparmiare conquistano la maggioranza assoluta: salgono al 51%, il record storico. A ravvivare i consumi o a rimpinguare il salvadanaio non è servito nemmeno la riduzione dell'Irpef: l'81% dei contribuenti non ha modificato il proprio comportamento perché il calo «è stato di importo troppo limitato e non è stato indice di un cambiamento duraturo della politica fiscale». A fotografare le difficoltà degli italiani e il loro rapporto con il risparmio è il rapporto 2005 Bnl-Centro Einaudi, basato su un'indagine Doxa realizzata fra un migliaio di risparmiatori. Dal rapporto emerge anche che quattro italiani su dieci non comprano azion da almeno due anni e che l'82,1% delle famiglie intrattiene uno o più rapporti di conto corrente con una sola banca. Meno reddito. «Il dato del 2005 - si legge nella parte del rapporto relativa al giudizio degli italiani sul reddito corrente - indica un netto peggioramento, che riporta la valutazione sul reddito corrente al valore medio del periodo 1993-1996, uno dei periodi più difficili per l'Italia». In particolare, è scesa dal 92 all'89% la percentuale degli intervistati che esprimono un giudizio di "sufficienza" o "più che sufficienza" del reddito percepito. Nello stesso tempo, nel 2005 sono aumentati dall'8,3 al 10,6% coloro che ritengono di avere un reddito "insufficiente" o "del tutto insufficiente". Quanto al futuro, la percentuale di chi ritiene di poter disporre al momento del pensionamento di un reddito "più che sufficiente" scende all'8% dall'11% dello scorso anno. Serpeggia dunque fra le famiglie una sensazione di «forte preoccupazione per il futuro», nonostante la crescita, definita «sensibile» dagli economisti autori del rapporto, del loro patrimonio, grazie all'andamento dei prezzi immobiliari, delle azioni europee e dei prezzi dei bond. Meno risparmi. Di pari passo, gli italiani si indebitano di più e risparmiano di meno. Nel 2004 è proseguita la tendenza delle famiglie ad accumulare indebitamento lordo, giunto al 28% del Pil. Uno scenario che vede gli italiani comportarsi sempre più come cicale, ma «per necessità, e non per scelta», si legge nel documento di quasi 150 pagine. Il 51,4% degli italiani non ha risparmiato nel 2005. Una che continua ad aumentare: era al 48% nel 2004 (quando era stato superato il precedente massimo storico del 50% del 2001), al 45% nel 2003, al 38% nel 2002. E non è riuscita a fermare questa tendenza la politica di riduzione delle tasse attuata nel corso del 2004: che per il 4% degli intervistati ha avuto un impatto positivo sul consumo, e per il 15% sul risparmio. Ma la quota di coloro che non hanno modificato il proprio comportamento è pari all'81%.