Più spazio nel commercio e turismo

Sono questi i settori che, secondo l'indagine previsionale Excelsior, realizzata dal Centro Studi di Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro, hanno prodotto più posti di lavoro nel 2005. Da soli, infatti, questi tre settori assorbono circa 61 mila posti, pari al 66% della nuova occupazione (+92.500 unità) prevista per l'anno in corso. Anno nero, invece, per il settore moda-abbigliamento, dove si conta un calo di ben 8.530 posti, e per il petrolchimico (-1.970). Sono questi ultimi, infatti, i settori che segnano le peggiori performance occupazionali. Anche nel 2005, dunque, la crescita dei posti di lavoro è trainata dalle costruzioni, settore dove, secondo le intenzioni espresse dalle stesse aziende, alla fine dell'anno ci saranno circa 26.400 occupati in più (+3,2% rispetto al 2004). Anche il commercio, nelle sue articolazioni di base (al dettaglio, autoveicoli e all'ingrosso), avrà dato da lavorare a 24.300 nuovi addetti, mentre il turismo, terzo nella classifica dei settori più produttivi da un punto di vista occupazionale, avrà creato 10.220 posti di lavoro. Costruzioni a parte (si tratta di un settore industriale), è ancora una volta il terziario a fare la parte del leone nel bilancio occupazionale, con l'attivazione di ben 61.100 posti di lavoro sui 92.470 totali, mentre l'industria nel suo complesso ne produrrà 31.370. All'interno dei settori industriali, il manifatturiero (ossia l'industria in senso stretto, escluse le costruzioni) produrrà 'solò 5 mila nuovi posti di lavoro. In questa area, le industrie dei metalli (+6.920 ) si aggiudicano il saldo migliore, dovuto anche al forte legame di questo comparto con l'edilizia. Sempre nell'industria in senso stretto, alla stessa motivazione della lavorazione dei metalli può essere ricondotto l'incremento previsto per il settore della lavorazione del legno e dell'arredamento (+2.570) e dei minerali non metalliferi (vetro e ceramica, +1.240).