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Vertice Wto verso il fallimento

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A dirlo, questa volta, non sono i soliti attivisti presenti a ogni ministeriale dell'Organizzazione mondiale del commercio, ma Peter Mandelson, commissario e negoziatore Ue ad Hong Kong, dove da tre giorni sta cercando di respingere - senza successo - le accuse contro l'Europa. Le rigidità che emergono dai vari fronti, la rinnovata compattezza di alcune alleanze e, soprattutto, «il dialogo tra sordi» che lo stesso Urso ha denunciato su alcuni temi della trattativa lasciano poco spazio all'ottimismo. Fino ad ora l'unica intesa sembra essere quella sul cosiddetto Eba (l'accordo che azzera i dazi all'import dai 50 Paesi più poveri, adottato dall'Europa). Ma al momento è solo un'intesa di facciata, perché ancora non è stato definito entro quando l'Eba assumerà carattere multilaterale, né per quanto tempo e per quali prodotti ci saranno le eccezioni. Per il resto le posizioni sono più rigide di quanto lo fossero giovedì. Il fronte del G20 (guidato dal Brasile) si è ricompattato con il resto del sud del mondo, sposando sia le cause degli Acp (Asia-Caraibi-Pacifico) nella richiesta di taglio ai sussidi del cotone. Ma sul dossier principale, quello agricolo, che il sud del mondo definisce «centrale per lo sviluppo», le cose vanno anche peggio: manca un accordo sull'eliminazione delle distorsione che ostacolano le esportazioni dei Paesi poveri.

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