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Interrogati dai magistrati i funzionari della Banca d'Italia che si erano opposti alle autorizzazioni su Antonveneta

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Le ipotesi di reato sono aggiotaggio informativo, manipolazione del mercato e ostacolo all'autorità di vigilanza nell'ambito dell'operazione per conquistare la banca romana. Il nuovo affondo della Procura arriva quando ormai sembrano in fase di stallo le autorizzazioni da parte di Consob e Banca d'Italia, che nei piani di Unipol sarebbero dovute arrivare in tempo per far partire l'opa entro la fine dell'anno. Bankitalia deve ancora autorizzare l'operazione nel suo complesso, mentre dalla Consob è atteso il via libera sul nuovo prospetto informativo dopo le integrazioni e le modifiche apportate al progetto. Entrambe le Authority sarebbero orientate a chiedere ulteriori e sostanziali chiarimenti. A questo bisogna aggiungere che, «per motivi istituzionali», fino a mercoledì 21 dicembre non sono stati fissati incontri a via Nazionale per discutere dell'opa su Bnl. Quindi, solo considerando i tempi tecnici, appare ormai certo lo slittamento di tutta l'operazione al 2006. Un rinvio che avrà notevoli ricadute sui piani finanziari di Unipol che sarà costretta, tra l'altro, a rivedere i contratti di finanziamento in scadenza. I pm romani ieri hanno sentito come persone informate dei fatti anche Claudio Clemente e Giovanni Castaldi, i due responsabili del servizio vigilanza di via Nazionale che si opposero al via libera all'opa della Bpi su Antonveneta, e Nicola Stabile, ispettore dello stesso ufficio. Consorte sotto tiro. L'iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Roma rappresenta la seconda tegola giudiziaria che in pochi giorni cade sulla testa di Consorte. Infatti, secondo quanto scrive il Gip di Milano, Clementina Forleo, nell'ordinanza di custodia cautelare che martedì ha portato in carcere l'ex amministratore delegato della Bpi, Gianpiero Fiorani, Consorte avrebbe «partecipato alla scalata ad Antonveneta acquisendo ulteriori azioni» della banca veneta «oltre a quelle già possedute, sino a raggiungere il 3,4-3,5%». In questo quadro la vigilanza, che avrebbe già espresso dubbi sugli aspetti patrimoniali dell'operazione, è chiamata a valutare anche i criteri di onorabilità di chi richiede l'autorizzazione all'acquisizione di un soggetto bancario. Ed è presumibile che possa scegliere di sospendere il proprio giudizio proprio in attesa che la magistratura arrivi a delle conclusioni sul conto di Consorte. Dal quartier generale di Bologna non arrivano commenti anche trapela irritazione per le notizie sull'inchiesta si mira a ritardare l'iter autorizzativo, confermando indirettamente che l'attività della Procura può avere un peso sul via libera di Bankitalia e Consob all'offerta annunciata dal gruppo bolognese l'estate scorsa. Opa più costosa. Per approdare sul mercato entro la fine di dicembre, l'opa dovrebbe ottenere il via libera della Banca d'Italia entro la fine di questa settimana e raccogliere l'ok della Consob entro i successivi quattro-cinque giorni. Tempi strettissimi che sembrano peraltro incompatibili con le modifiche cui l'operazione dovrebbe sottostare. L'Authority guidata da Lamberto Cardia, qualora accertasse la presenza di patti occulti e di passaggi azionari di quote rilevanti sopra il prezzo dell'opa, potrebbe imporre un rialzo rispetto ai 2,70 euro previsti. In questo caso, Unipol dovrebbe reperire ulteriori risorse finanziarie e riscrivere l'offerta. Così come del resto, anche la sola partenza dell'offerta nel 2006, impone a Unipol di rivedere i contratti di finanziamento in scadenza a fine anno e a riscrivere il prospetto, aggiornando i conti. Con le difficoltà sempre più consistenti sulla strada di Unipol, si comincia a fare ipotesi su chi potrebbe intervenire in aiuto di Consorte. Ieri il presidente della Fondazione Monte dei Paschi, Giuseppe Mussari, ha smentito con decisione le voci di un ritorno in capo dell'istituto senese nella partita Bnl. Nessuna sponda l

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