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Il legale dell'ex ad di Bpi in Procura per prendere accordi con i magistrati

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L'ex amministratore delegato della Banca Popolare Italiana, arrestato tre giorni fa, verrà ascoltato dal giudice per le indagini preliminari Clementina Forleo nell'ambito dell'inchieste sulla scalata alla Banca Antonveneta. Sempre domani, la Forleo interrogherà anche l'ex direttore finanziario Gianfranco Boni. Oggi, invece, sarà la volta di Fabio Massimo Conti - sospeso ieri dal Cda di Bpl Investimenti - gestore del fondo Victoria Eagle. Si stringe, dunque, il cerchio dei magistrati attorno all'inchiesta Antonveneta. Sullo sfondo le nuove pesanti accuse di associazione per delinquere e gli accertamenti sui rapporti tra Fiorani e Bankitalia. Ieri sono stati ascoltati, in qualità di testimoni, due ispettori della Banca d'Italia. Nel pomeriggio è giunto in Procura il legale di Gianpiero Fiorani, Francesco Mucciarelli, che ha avuto un incontro con il procuratore aggiunto Francesco Greco e i pubblici ministeri Eugenio Fusco e Giulia Perrotti, titolari dell'inchiesta sulla scalata di Bpi ad Antonveneta. Il colloquio tra l'avvocato Mucciarelli e i magistrati è durato oltre un'ora. Al termine dell'incontro, il legale si è allontanato dalla Procura senza rilasciare dichiarazioni, limitandosi a dire di aver incontrato il suo assistito nel carcere di San Vittore. Non ha aggiunto altro: della vicenda se ne saprà di più dopo l'interrogatorio di domani. È presumibile, tuttavia, che l'avvocato abbia voluto prendere informazioni e accordi con i pm in vista dell'interrogatorio, in modo da studiare la strategia difensiva più opportuna ed efficace. Sempre sul fronte della vicenda Antonveneta, i politici coinvolti, Ivo Tarolli (senatore Udc) e Luigi Grillo (senatore di Forza Italia), si sono definiti tranquilli e «con la coscienza a posto». A detta di Grillo, di Fiorani non si poteva che avere «un giudizio positivo, perché sotto la sua direzione la banca è cresciuta e ha creduto in un grande progetto». Sul fronte giudiziario, da segnalare, ancora, l'intenzione di Altroconsumo di valutare l'opportunità di intraprendere una causa legale contro Bbi. L'associazione ha scritto al dg Divo Gronchi per esigere il rimborso immediato «di quanto indebitamente sottratto ai correntisti». Ieri Fiorani ha trascorso il suo secondo giorno in carcere. Si trova rinchiuso in una cella del Centro clinico di San Vittore, controllata 24 ore su 24. Ha un compagno di stanza, dal quale è separato da una grata. Fiorani ha trascorso tranquillamente i primi due giorni in prigione. Pantaloni marroni, pullover beige, ha ricevuto ieri l'altro Pierluigi Mantini, membro della commissione Giustizia della Camera, e il consigliere regionale Stefano Zamponi. A loro ha detto «di non aver bisogno di nulla». Non ha voluto giornali, né riviste. Fiorani ha raccontato di aver appreso dal Televideo la notizia del suo arresto, arrivato come una liberazione. «Ho saputo dell'ordine di custodia cautelare - ha raccontato Fiorani a chi lo ha incontrato - in diretta al Televideo. Non ho avuto nemmeno il tempo di portarmi un libro». È parso amareggiato, l'ex ad di Bpi. «Ma che bisogno c'era di arrestarmi? Ai giudici avevo già detto tutto», ha raccontato. Poi la rivelazione. «Alla fine l'arresto è stato quasi un sollievo. Non ne potevo più di quell'attesa. È stato atroce - ha raccontato - giorni e giorni ad aspettare che venissero a prendermi. Ho vissuto momenti veramente terribili. Gli ultimi giorni sono stati allucinanti: tutti sapevano che mi avrebbero arrestato. È stato scritto persino sui giornali. E io me ne dovevo stare a Lodi con la valigia pronta. La sera dell'arresto c'era tutta la mia famiglia con me». Fiorani ha parlato con i politici che sono andati a trovarlo, ha raccontato la sua vicenda umana, prima ancora che giudiziaria, ai giornalisti. Ha narrato del primo contatto col carcere, della difficoltà ad abituarsi alle regole della condizione di detenuto, di un compagno di cella che lo aiuta a inserirsi. Poi l'ultimo pensiero alla sua banca: «Finché l'ho seguita io era sana».

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