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Billè si autosospende dalla carica «Contro di me attacchi inverosimili»

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A indurlo a questo passo, a poco meno di una settimana dall'assemblea convocata per il 21 dicembre, sono stati «attacchi inverosimili e di inaudita violenza», ha detto Billè, piombatigli addosso da associati alla confederazione dopo aver ricevuto, alcune settimane fa, un'informazione di garanzia per appropriazione indebita legata alla compravendita (mai perfezionata) di un immobile da Stefano Ricucci. Gli attacchi, concentrati «su questa Confederazione e sulla mia persona in particolare - ha detto Billè - rischiano di vanificare lo straordinario percorso fatto da Confcommercio in questi anni». Proprio perchè, ha aggiunto Billè, «ho sempre e solo operato, insieme agli amici dell'intero gruppo dirigente, per questo risultato, credo di dovermi oggi assumere la responsabilità di riconoscere in questa situazione quelle condizioni di temporaneo impedimento all'esercizio delle mie funzioni di presidente confederale, previste dallo Statuto». Billè ha così deciso di fare un passo indietro augurandosi che questo suo «atto di responsabilità possa contribuire a restituire alla Confederazione quel clima di serenità e quell'unità di intenti necessarie per garantirle la prosecuzione del percorso di successo, al quale tutti abbiamo contribuito». La durata dell'autosospensione non è stata definita e a svolgere le funzioni di Billè sarà il vice presidente vicario di Confcommercio Carlo Sangalli, che è anche presidente della Camera di commercio di Milano e presidente di Unioncamere, indicato da molti come successore di Billè. Chi ha attaccato Billè ha lamentato, tra l'altro, la mancanza di delucidazioni sulla presunta malagestione del cosiddetto «fondo del presidente» su cui indaga la magistratura romana. L'inchiesta riguarda un contratto preliminare con la Magiste di Stefano Ricucci, autore del tentativo di scalata a Rcs, per l'acquisto di un immobile in via Lima, a Roma, destinato a diventare la nuova sede dell'associazione dei commercianti e della Confimmobiliare, una compravendita mai perfezionata. Per l'acquisto furono versati 39 milioni di euro, prima tranche di un pagamento complessivo di 60 milioni di euro. Gli inquirenti vogliono verificare se l'uso di quel danaro sia avvenuto in modo conforme al mandato conferito al presidente della Confcommercio e capire il motivo per il quale furono anticipati quei soldi per un immobile la cui operazione di compravendita non è mai andata in porto. Billè ha assicurato di aver agito correttamente ma l'associazione dell'Emilia Romagna ha rinnovato l'invito ad autosospendersi, invito arrivato anche da altri esponenti della Confederazione. A fine anno Federdistribuzione ha preannunciato che si tirerà fuori da Confcommercio e altrettanto ha minacciato la Federalberghi. Ieri il presidente di Confcommercio, Cesare Pambianchi, Roma ha dato mandato ai legali di tutelare in sede civile e penale i diritti e gli interessi dell'Unione romana e dei suoi associati.

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