Bankitalia non decide e l'Opa Unipol resta ferma
Per avviare l'operazione serve l'ok di Fazio e della Consob. Verdetto subito o si slitta al 2006
E cioè a quel sì che deve ancora arrivare da Bankitalia all'offerta, a cui deve seguire quello definitivo della Consob. L'Authority guidata da Lamberto Cardia è chiamata, infatti, ad approvare le integrazioni al prospetto informativo e potrebbe, secondo alcuni osservatori, anche decidere di rivedere il prezzo di 2,7 euro fissato da Giovanni Consorte l'estate scorso dopo l'accertamento di passaggi di quote nell'ambito del rastrellamento di titoli Bnl avvenuto a prezzi superiori. Intanto dall'ordinanza che ha portato in carcere Gianpiero Fiorani emerge una chiamata per la partecipazione alla scalata su Antonveneta da parte di Consorte. Il tempo per far partire l'operazione entro l'anno, il termine su cui ha sempre fatto affidamento il numero uno di Unipol, diventa perciò sempre più stretto. E per far rientrare la definizione di tutta l'operazione all'interno del 2005 occorrerrebbe solo una partenza immediata. L'ok del Governatore di Palazzo Kock, Antonio Fazio, dovrebbe arrivare infatti entrola fine della settimana. A questo si dovrebbe aggiungere la speranza che il nulla osta della Commissione di controllo sulla Borsa arrivi in quattro-cinque giorni. Questa scadenza serrata delle tappe potrebbe consentire l'avvio delle adesioni all'offerta subito dopo Santo Stefano. Dal quartier generale della Unipol di Bologna si ribadisce un certo ottimismo, fondato sulla convinzione, di aver adempiuto e rispettato tutte le regole previste. Ma qualche timore c'è: se il sì di Fazio e Cardia arriverà con l'arrivo del nuovo anno le cose per Unipol si allungheranno in modo netto. E l'intero progetto andrebbe incontro a una serie di complicazioni di non poco conto. Bisognerebbe in tal caso riformulare, infatti, tutto il prospetto, sulla base del preconsuntivo 2005 (ora il tutto è basato sui conti del 2004) e poi sottoporlo a un nuovo iter autorizzativo anche nel caso l'offerta già rispetti i criteri stabiliti dalle nuove norme sugli aggregati finanziari già approvati in sede Ue. Intanto sulla procedura di autorizzazione di Bankitalia, che dovrà soddisfare anche i criteri di onorabilità dei richiedenti come stabilito per tutte le operazioni su banche, secondo alcuni, potrebbe anche pesare l'indagine in corso della magistratura che martedì ha portato, nell'ambito dell'altra scalata bancaria, quella su Antonveneta, all'arresto dell'ex numero di Bpi, Gianpiero Fiorani. Lo stesso che, secondo le prime notizie sul suo interrogatorio dell'ottobre scorso, avrebbe affermato che Consorte partecipò alla scalata guidata da Lodi. Il gip Clementina Forleo nel riassumere alcuni passaggi dell'interrogatorio dell'ex ad di Bpi reso davanti agli inquirenti milanesi lo scorso 10 ottobre ha evidenziato: «Anche Consorte, già emerso nella vicenda da numerose conversazioni intercettate, veniva indicato da Fiorani come soggetto che aveva partecipato alla loro iniziativa acquisendo ulteriori azioni Antonveneta. Oltre a quelle già possedute, sino a raggiungere il 3,4-3,5%. Si trattava di persona particolarmente fidata - continua il provvedimento - tant'è che ci si era rivolti a lui anche per la nota vicenda Earchimede». Su alcune ricostruzioni stampa che lo vedono coinvolto, Consorte e il vice presidente di Unipol, Ivano Sacchetti, hanno però respinto con fermezza le accuse di aver condotto attività illecite, affermando che si trattava di iniziative personali estranee ad ogni ipotesi di reato. In una nota successiva del gruppo bolognese viene inoltre precisato che la quota acquistata da Unipol in Antonveneta ha sempre avuto finalità industriali a difesa degli investimenti per la distribuzione di prodotti finanziari, effettuati in linea con le linee strategiche del gruppo.