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Bruxelles mette in mora l'Italia sulle banche

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Nel mirino le regole nazionali su vigilanza e scalate. Ma il vero obiettivo è Palazzo Koch

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Così ieri è stato avviato il procedimento che potrebbe portare a una procedura d'infrazione, con l'obiettivo di silurare la Banca d'Italia e le norme applicate fin oggi in materia di vigilanza sul credito. Le leggi italiane, dice in sostanza la Commissione, potrebbero prestare il fianco ad azioni «prive di trasparenza» da parte dell'autorità di vigilanza al momento di valutare le fusioni e acquisizioni transfrontaliere nel settore bancario. Strasburgo ha quindi avallato, nell'assoluto silenzio dell'unico commissario italiano, Franco Frattini, la battaglia personale del Commissario europeo al Mercato interno, Charlie McCreevy, contro Palazzo Koch, al quale hanno aderito nel tempo altri commissari chiave, come Neelie Kroes (Concorrenza) e Joaquin Almunia (Affari economici e monetari). Il nocciolo della questione, quindi, ruota attorno ad una possibile mancanza di trasparenza nelle attività di vigilanza dell'autorità di supervisione, cioè di Bankitalia. Bruxelles, dunque, non tenuto in alcun conto le sentenze della magistratura italiana (il Tar del Lazio ha escluso qualunque abuso nella scalata Antonveneta), il pronunciamento della Banca centrale uropea («Fazio ha rispettato le leggi italiane»), l'indice di penetrazione degli istituti esteri nel Belpaese, ben maggiore rispetto alla presenza italiana all'estero, fino al successo dell'olandese Abn Amro nella scalata all'Antonveneta. La mancanza di trasparenza nella vigilanza di bankitalia, ipotizzata insieme alla possibile mancanza di certezza giuridica, ha scritto la Commissione, potrebbero «agire da disincentivo» agli investimenti da parte di gruppi provenienti da altri stati membri nel settore bancario italiano. E ciò, sostengono i commissari, «in violazione delle regole del Trattato comunitario sulla libera circolazione dei capitali (Articolo 56) e sul diritto di stabilimento (Articolo 43)». La lettera di messa in mora, alla quale l'Italia dovrà rispondere entro due mesi, non è quindi rivolta direttamente alla Banca d'Italia o al suo Governatore Antonio Fazio, bensì al Governo, il quale non dovrà dare spiegazioni sulla legislazione bancaria nel suo complesso bensì solo su alcune sue disposizioni e sulle cosiddette "istruzioni di vigilanza per le banche". Bruxelles intende così far luce anche su quei criteri fissati dalla stessa Banca d'Italia per valutare la stabilità del sistema finanziario. Il documento, inoltre, sostiene che le regole di Via Nazionale non specificano a sufficienza i criteri con cui viene stabilito il controllo esclusivo di una banca oggetto di scalata. E qui la lettera cita il caso dell'offerta pubblica lanciata dalla banca spagnola Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (Bbva) sulla Banca nazionale del lavoro, sottolineando l'incertezza giuridica che ha accompagnato l'operazione. Come è noto, infatti, la Bbva aveva attenuto l'autorizzazione a rilevare la Bnl con una quota inferiore al 50% solo ad operazione già avviata.

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