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Rc-auto, multa all'Ania da due milioni di euro

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A giudizio di Antonio Catricalà l'organizzazione ha messo in piedi un cartello per «favorire la diffusione di parametri di costo uniformi per la determinazione dell'entità dei risarcimenti per danni a cose». Insomma nessuna possibilità per gli automobilisti di ottenere somme differenti dagli assicuratori in caso di incidente. Da tutti, per uno stesso danno, si sarebbe ottenuta la stessa cifra. Una limitazione alla voglia di cambiare compagnia che mal si accorda con i principi del libero mercato. Così l'Autorità garante della concorrenza, in una nota, ha disposto per l'associazione presieduta da Fabio Cerchiai, oltre al pagamento dei due milioni di euro, anche l'interruzione immediata di ogni attività di coordinamento a favore delle imprese associate «adottando le misure ritenute più idonee che dovranno essere comunicate all'Autorità entro 90 giorni dalla notifica del provvedimento». La scure di Catricalà non si è fermata all'intesa tra le assicurazioni. Nell'ambito della stessa istruttoria, l'Autorità ha sanzionato anche la le intese tra l'Ania e le associazioni dei periti assicurativi. Che attraverso l'accordo sulle tariffe delle prestazioni, «hanno attuato un'intesa restrittiva della concorrenza, violando l'articolo 81 del Trattato Ce». Anche per questo secondo cartello è arrivata una sanzione: 200 mila euro per l'associazione, mille euro rispettivamente per Aicis (Associazione Italiana Consulenti Infortunistica Stradale) e Snapis (Sindacato Nazionale Autonomo Periti Infortunistica Stradale,), 800 euro per Cnpi (Consiglio nazionale periti industriali). Non sono state invece previste sanzioni per Snapi (Sindacato Nazionale Autonomo Periti Industriali), Snapia (Sindacato Nazionale Periti Industriali Assicurativi) e Uipa (Unione Italiana Periti Assicurativi). L'Ania ha giudicato il «sorprendente e obiettivamente privo di fondamento» e ha annunciato il ricorso al Tar. I periti assicurativi si sono detti «esterrefatti» per la multa inflitta dall'Antitrust e hanno sottolineato di aver obbedito, nella definizione dell'accordo con l'Ania, a una legge dello Stato. In una nota il Codacons chiede «lo scioglimento immediato dell'Ania» e annuncia di avere allo studio «la possibilità di eventuali richieste di risarcimento in favore di singoli assicurati».

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