Finanza rossa, è grande freddo
Ma è un solco ormai incolmabile quello che separa la compagnia bolognese dal vecchio alleato di sempre, il Monte dei Paschi di Siena. Di fronte a un mondo della cooperazione e della piccola impresa che sta facendo quadrato attorno alla scalata portata avanti da Consorte, le uniche resistenze stanno arrivando da un pugno di piccole e piccolissime coop toscane, tutte considerate vicine all'istituto di Pierluigi Fabrizi. Il banchiere di Siena, che siede nello stesso Cda dell'Unipol e che in passato è stato più volte sostenuto dalla società di Consorte, nella partita Bnl ha sempre tenuto un atteggiamento distaccato («troppo distaccato», dicono in ambienti vicini ai vertici di via Stalingrado). Ma nessuno si aspettava che le piccole coop vicine al Monte potessero persino prestarsi al gioco di chi vuol incrinare la coesione del mondo cooperativo. Perché questa frattura? A mezza bocca si dice che il Monte, sotto sotto, sta tifando per il fallimento di Consorte, che in caso di successo diventerebbe il vero protagonista della "finanza di sinistra", lasciando Siena ancora più in solitudine di quanto non sia già adsso.