Piazza Affari, record storico per gli scambi
Nei primi 11 mesi dell'anno firmati più contratti del 2000, anno del boom della New economy
Nei primi 11 mesi dell'anno - ha fatto osservare ieri Palazzo Mezzanotte - sono state scambiate azioni per un valore complessivo di 885,6 miliardi di euro: 16,5 in più rispetto agli 869,1 miliardi di euro del 2000 quando venne toccata la soglia più alta mai raggiunta. Maxi scambi. In dettaglio, nel periodo compreso tra gennaio e novembre, la media giornaliera degli scambi azionari è stata pari a 185.052 contratti e 3,77 miliardi di euro in crescita del 39,9% e del 33,2% rispetto allo stesso arco di tempo del 2004. A livello internazionale Borsa Italiana ha superato la tedesca Deutsche Borse per contratti negoziati, collocandosi al terzo posto in Europa, mentre è risultata al quarto posto per controvalore degli scambi azionari dietro Euronext, il London Stock Exchange e Deutsche Boerse. Eni la più liquida. Guardando alle singole società, nei primi undici mesi del 2005 è di Eni l'azione più liquida sia per contratti (2.077.280) che per controvalore (151,8 miliardi di euro), seguita da STMicroelectronics, Enel, Telecom e Unicredit. Eurispes conferma. Una ulteriore conferma del buon momento della Borsa era arrivato pochi giorni fa da uno studio dell'Eurispes. Piazza Affari, diceva la ricerca, è l'unica fra le principali borse del mondo (assieme solo a New York) a correre tanto da sfiorare i livelli del 1999. E nonostante il rallentamento fra agosto e ottobre, Milano è ripartita a novembre mettendo a segno in sole quattro settimane incrementi intorno al 5%. Dalla fotografia dell'Eurispes emergeva che a fare da locomotiva ai mercati sono banche e società finanziarie, seguite dai titoli industriali e da quelli immobiliari, mentre le aziende di servizi mostrano un andamento «preoccupante», con l'indice del settore in calo sia nell'ultimo quadrimestre sia nell'anno passato. Mercati altalenanti. Nei quattro mesi appena trascorsi, spiega l'Eurispes, «tutte le Borse osservate hanno registrato un andamento altalenante: con una discesa delle quotazioni nei tre mesi precedenti e una forte impennata verso l'alto nell'ultimo mese». E se a livello mondiale l'estate ha segnato «il punto di svolta di tutti gli indici dei fondamentali», le piazze di New York, Londra e Milano hanno risentito delle incertezze sui tassi d'interesse. Tuttavia - nota il rapporto - «nell'ultimo mese, conosciute le decisioni della Federal Reserve, quei mercati sono ripartiti alla grande, mettendo a segno in sole quattro settimane incrementi anche superiori al 5%, cancellando i cedimenti dei mesi precedenti». Banche supersatar. Anche se gli indici mondiali restano comunque lontani dai valori della bolla del 2000, Milano e New York - nota l'Eurispes - si distinguono dalle altre piazze. «Consola la constatazione che gli indici generali della Borsa di Milano, unica assieme al Dow Jones, sono ritornati su valori vicini a quelli del 1999, mentre gli indici delle altre Borse sono ancora lontani da quei valori». Il Mibtel fra il novembre 1999 e il novembre 2005 ha guadagnato poco più del 4%, mentre il Dow Jones è pressochè invariato. Fra le altre principali piazze prevale invece il segno meno. Quanto alla Borsa di Milano, «i titoli finanziari - si legge nel rapporto - hanno registrato tutti un andamento positivo sia rispetto al 2004 sia nel periodo 2002-2005, con exploit di oltre il 100% per i bancari e gli immobiliari e l'esplosione delle finanziarie che hanno visto le loro quotazioni crescere di oltre cinque volte in tre anni».