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Lo strano concerto per condizionare Cardia

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E subito è partito l'assalto mediatico, con le ipotesi di reato - peraltro non ancora comunicate ai diretti interessati - trasformate in sentenze già scritte e passate in giudicato. Accanto a questo malcostume - siamo di fronte a un'indagine non ancora conclusa, e che ha per oggetto operazioni di grande impatto sui mercati finanziari - è partito su alcuni quotidiani un nuovo sport, di cui probabilmente nei prossimi giorni sentiremo parlare più delle Olimpiadi invernali di Torino 2006: il tiro per la giacchetta alle Authority di vigilanza Consob e Bankitalia. Quelle stesse autorità additate come esempio di rigore fin quando passavano al microscopio l'offerta Unipol sulla Bnl, oppure come covo di interessi di parte quando autorizzavano l'Opa della Bpi sull'Antonveneta, adesso rischirebbero di fare «una nuova brutta figura» e pertanto dovrebbero usare un'attenzione massima sull'Unipol. I nuovi particolari - si fa intendere - potrebbero indurre Cardia a riaprire il dossier, mentre Palazzo Koch - che non ha ancora espresso il suo verdetto - questa volta dovrebbe procedere con i piedi di piombo. Consigli, in sostanza, dietro ai quali si potrebbe leggere un tentativo di turbare le decisioni delle Autorità delegate a vigilare sulla correttezza delle operazioni finanziarie. Se le cose stanno così, saremmo di fronte a un paradosso: mentre i magistrati guardano dal buco della serratura alla ricerca di reati, con strumenti come le intercettazioni telefoniche, qui saremmo di fronte a un tentativo di condizionare le autorità e il mercato addirittura sulle pagine dei giornali. Se qualche magistrato legge...

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