Il conto delle revocatorie
A riportare dritta la barra durante il processo Parmalat per aggiotaggio in corso a Milano, dove diverse banche e revisori si ritengono parti lese, è stato ieri il pm Francesco Greco che si è appellato al giudice ricordando che «i danneggiati esistono e vanno risarciti». Intanto, sul fronte finanziario, è sceso in campo il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola. Commentando la posizione di Granarolo, che ha escluso il lancio di un'Opa e ha lanciato segnali di collaborazione verso gli altri gruppi interessati, il ministro ha chiarito che «Parmalat è uscita da una fase difficile» e ora l'obiettivo «è di fare un polo agroalimentare più vasto che possa competere al meglio con i colossi europei». Chiarimenti sono arrivati anche sul versante revocatorie: Parmalat, con una nota, ha ribadito che l'entità è di 7,458 miliardi di euro mentre l'ammontare complessivo delle azioni risarcitorie è stimato intorno ai 13,140 miliardi per il gruppo in amministrazione straordinaria e sui 13,889 miliardi per la controllata Parmalat spa, anche questa in amministrazione straordinaria.