Ecofin, fari puntati sui conti pubblici italiani
E oggi il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, avrà probabilmente un incontro informale a margine dell'Ecofin con il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, per illustrargli gli ultimi sviluppi relativi alla Finanziaria. Un gruppo di tecnici del Tesoro, intanto, in questi giorni è in missione nella capitale europea per spiegare agli esperti della Commissione l'impatto delle misure decise dall'Italia per riportare, come chiesto da Bruxelles e assicurato anche da Roma, il rapporto deficit-pil al 3,8% nel 2006. Decisioni su come procedere nei confronti dei paesi in situazione di deficit eccessivo, tuttavia, non sono state prese nè all'Eurogruppo di ieri, nè saranno prese all'Ecofin di oggi, dove tra i temi più caldi vi è quello della proroga del regime di Iva agevolato, che scade a fine anno, per alcuni lavori ad alta intensità di mano d'opera. L'Italia è interessata a prorogarlo, visto il notevole impulso dato da queste agevolazioni fiscali al settore edilizio. L'incontro decisivo per chiarire gli ultimi dubbi sulla Finanziaria dell'Italia, ha ribadito ieri Almunia, è programmato tuttavia per gennaio. Al via gli emendamenti alla Finanziaria. Ieri sera sono cominciate in commissione Bilancio della Camera le votazioni sugli emendamenti alla Finanziaria 2006. È stata approvata la proposta di Forza Italia che prevede il taglio del 10% dello stipendio, già previsto per i parlamentari e per tutti i politici eletti, anche ai componenti togati dei consigli della giustizia amministrativa. Un altro emendamento approvato - presentato sempre da Forza Italia - prevede una semplificazione delle procedure per le amministrazioni pubbliche che si avvalgono del supporto informatico. Intanto arriva la norma contro il caro-bollette, che prevede di cartolarizzare i crediti Cip 6, ovvero l'energia prodotta da fonti rinnovabili, per recuperare un gettito di 500 milioni da destinare alla sterilizzazione delle tariffe elettriche consentendo di bloccare l'aumento del 4% prodotto dal caro petrolio. È questo il senso di un emendamento che potrebbe essere accolto in Commissione Bilancio o arrivare con il maxiemendamento in aula.