Tlc e Call center, più diritti e soldi ai dipendenti
Le aziende assumeranno a tempo indeterminato il 70% degli apprendisti. Aumenti da 97 euro
Sindacati e aziende hanno raggiunto un'intesa che, oltre ad assicurare un aumento a regime di 97 euro mensili, prevede anche alcuni "paletti" per limitare l'applicazione della Legge Biagi: misure che il ministro del Welfare, Roberto Maroni, non condivide. Dal punto di vista economico l'accordo prevede un aumento in due tranche: 60 euro dal primo gennaio 2006 e 37 euro dal primo ottobre. In totale, dunque, si arriva a 97 euro, ai quali va aggiunta un'una tantum di 500 euro. Sul piano normativo, viene regolamentata l'area dei diritti (come quella del diritto allo studio), viene migliorata la normativa sulla malattia, con particolare attenzione alle gravi patologie, e viene introdotta per la prima volta la definizione di lavoratore notturno. Ma oltre agli aumenti per il biennio economico (2005-2006, il contratto era scaduto a fine 2004), il punto forte secondo i sindacati è l'introduzione di causali per i contratti a termine, l'inserimento e il part time, e un tetto all'uso di queste tipologie (il 15% sul totale del personale). Inoltre viene assicurato l'impegno delle aziende all'assunzione a tempo indeterminato del 70% degli apprendisti al termine del periodo di apprendistato. Esplicite limitazioni alla legge Biaggi, dunque, che ovviamente non sono piaciute a Maroni, che ha espresso il proprio «rammarico»: «Abbiamo creato strumenti che offrono una flessibilità regolata per far aumentare l'occupazione - ha commentato il ministro -. È chiaro che se nella contrattazione le parti decidono di ridurre la flessibilità, posso solo rammaricarmene: ma sono loro che decidono». Tuttavia, secondo Asstel, l'associazione delle imprese di tlc aderente a Confindustria, tra i punti qualificanti dell'accordo figurano proprio l'introduzione di «importanti elementi di flessibilità e la possibilità per le aziende di fare ricorso alle nuove tipologie contrattuali previste dalla legge Biagi».