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Risparmio, la legge slitta a gennaio

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Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo della Camera accogliendo l'invito arrivato dal presidente di Montecitorio, Pierferdinando Casini. Si tratta dell'ennesimo rinvio a una legge che, dopo i crac Cirio e Parmalat, era stata voluta per dare una risposta rapida ai risparmiatori truffati. Sono passati quasi due anni da quando fu presentata la prima bozza della legge per la tutela del risparmio, e ancora non si riesce ad arrivare a un testo definitivo condiviso da tutti. Sul fronte della Cdl, ha ricordato ieri il sottosegretario all'Economia, Maria Teresa Armosino, ancora nessun vertice di maggioranza è stato convocato sulla questione della riforma del risparmio. La Armosino ha aggiunto che comunque la riunione si dovrà tenere «prima che la finanziaria sia licenziata dalla Camera». Oggetto del confronto di maggioranza, ha ribadito, sarà la possibilità di apportare correzioni alla riforma di Bankitalia secondo le indicazioni della Bce e alle «sanzioni per il reato di pericolo», cioè all'articolo 30 del provvedimento, relativo al reato di falso in bilancio. In ogni caso, ha aggiunto Armosino, «è molto difficile che un'eventuale quarta lettura in Senato possa essere fatta prima della ripresa del lavori di gennaio, quindi il primo problema sarà quello di trovare uno spazio nei lavori di Palazzo Madama». Palazzo Madama ha corretto in modo più restrittivo il testo approvato precedentemente dalla Camera, ripristinando in pratica le norme del codice penale vigenti prima della riforma Vietti. Il testo uscito dal Senato stabilisce la punibilità tout court del falso in bilancio in caso di false comunicazioni sociali da parte degli amministratori, con la reclusione da due a sei anni e con l'interdizione da due a cinque anni dagli uffici direttivi e amministrativi. Il testo uscito dall Camera invece prevedeva la punibilità al di sopra di determinate soglie, cioè solo nel caso in cui il falso in bilancio comportasse una variazione del risultato economico di esercizio superiore al 5% o una variazione del patrimonio netto superiore all'1%.

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