di GAETANO PEDULLÀ IL SALVATAGGIO del gruppo Cit torna in alto mare.
Una decisione che però non chiude definitivamente la porta all'azienda di Gerardo Soglia. L'imprenditore, ieri presente personalmente al Cda della Cit, si è detto ancora disponibile ad intervenire nel salvataggio del gruppo, manifestando a breve una proposta alternativa. La Cit, precipitata da più di un anno in una gravissima crisi finanziaria (gran parte dei dipendenti è senza stipendio da 11 mesi), sembra puntare sulla possibile ciambella di salvataggio predisposta dal governo. Nell'ultima riunione del pre-Cipe è stato dato il via libera all'approvazione dei contratti di programma promossi dalla società guidata da Giulio Macrì in Calabria, Puglia e Sicilia. Ma la mossa del Comitato per la programmazione economica potrebbe giungere in ritardo. Mentre si attende il via definitivo del Cipe, infatti, la società quotata in Borsa rischia addirittura il fallimento. Il tribunale di Milano, il 24 novembre scorso ha rinviato ogni decisione all'udienza del 12 dicembre. Di qui la fretta nell'individuare un "cavaliere bianco" in grado di soccorrere lo storico gruppo del turismo italiano. Un ruolo che dopo la rinuncia di Benito Benedini sembrava poter essere preso dall'imprenditore salernitano Gerardo Soglia. Nella lettera d'intenti inviata al Cda e all'advisor finanziario della Cit, Ubaldo Livolsi, Soglia si era impegnato alla copertura delle perdite del gruppo attraverso l'aumento di capitale, ad assumere quanto contenuto nel piano industriale già noto e a mantere inalterati gli attuali livelli occupazionali, arrivando persino a incrementarli nell'ambito dei nuovi progetti legati ai contratti di programma. Su questa possibilità puntavano in particolare i sindacati. ma ieri è arrivata la doccia fredda. Dopo un esame approfondito delle azioni promosse dal gruppo Cit in funzione dell'attuale situazione economica e finanziarie e dei termini della manifestazione di interesse del gruppo Soglia Hotels e Resorts, ha fatto sapere la stessa azienda, ambedue le parti, concordemente, hanno preso atto che allo stato non possono essere portate avanti la trattative nei termini prospettati dal gruppo Soglia. Di fronte alla richiesta dell'imprenditore di poter formulare nuove proposte, anche migliorative, il cda ha però dato la sua disponibilità a valutare e esaminare le future proposte.