Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Parte l'assalto ai 620 milioni di euro del Tfr

default_image

Domani un vertice decide l'utilizzo dei fondi. Sul tavolo pensioni, bonus bebè e fondo sociale

  • a
  • a
  • a

Ma per sapere chi ne potrà realmente beneficiare bisognerà aspettare domani, data in cui è già fissato un vertice di maggioranza che dovrà sciogliere una serie di nodi spinosi come i tagli al fondo sociale delle Regioni e dei Comuni. Intanto le idee sulla loro destinazione non mancano. «Vanno utilizzati a fini sociali», ha detto il relatore della Finanziaria, Daniela Santanchè, che ha definito una «bella proposta» quella avanzata dal ministro del Welfare Roberto Maroni di impegnare i soldi per dare una pensione alle donne che hanno versato 15 anni di contributi senza però ottenerla, le cosiddette «pensioni silenti». Sul piatto c'è anche l'estensione al 2006 del bonus bebè, per il quale - sembra ormai certo - troverà conferma la proposta parlamentare di fissare un tetto di 50 mila euro oltre il quale l'assegno non sarà erogato. Intanto maggioranza e opposizione hanno presentato più di tre mila emendamenti alla Finanziaria che ora sono al vaglio dell'esame di ammissibilità dei tecnici della Camera. Ma, con l'obiettivo di procedere rapidamente per poi passare ad esaminare la riforma del Risparmio, il vertice di maggioranza punterà anche ad elaborare il maxi-emendamento sul quale il governo potrebbe porre nuovamente la fiducia. «È importante decidere insieme - dice il relatore - e trovare un punto d'accordo». Il Tesoro, con il vice ministro Vegas dice però chiaramente che i fondi ex Tfr dovranno servire per ridurre il deficit. «Anche i sindacati vogliono però poter dire la propria, soprattutto sulla nuova destinazione dei fondi dovuti allo slittamento della riforma del Tfr. «Fra qualche giorno diremo noi come sono da utilizzare quei fondi - ha detto il segretario generale della Cisl Savino Pezzotta -. Per essere chiari quello che dovevano semplicemente fare era prender quei soldi e usarli per la previdenza integrativa. Quelle di adesso sono proposte di pura propaganda». Il tavolo della maggioranza dovrà comunque affrontare molte delle proposte che i parlamentari hanno inserito in emendamenti. C'è chi ipotizza l'utilizzo delle riserve dell'Inail per spingere gli investimenti e chi, come il ministro dei Beni Culturali Rocco Buttiglione, punta a ottenere più fondi per rendere sicuri musei e aree archeologiche. Il sottosegretario al Tesoro, Michele Vietti spinge invece perchè nella finanziaria sia inserita la riforma delle professioni. C'è poi l' idea del consigliere di Palazzo Chigi Brunetta, avanzata in un emendamento di Forza Italia, per la dismissione del patrimonio Iacp, finalizzata a «regalare» le case agli sfrattati. Per la manovra finanziaria sarà quindi una settimana clou. Anche perchè martedì, o al massimo mercoledì, dovrebbe essere approvato definitivamente il decreto collegato, che contiene tra l'altro le norme per la lotta all'evasione e anche l esenzione dell' Ici per gli immobili commerciali delle chiese.

Dai blog