Riforma dello zucchero l'Italia salva gli occupati
Con soddisfazione del ministro dell'Agricoltura Gianni Alemanno, che lo ha negoziato per l'Italia, del suo sottosegretario Paolo Scarpa Bonazza e di Confagricoltura. Rispetto alle proposte iniziali, infatti, l'accordo tiene conto delle preoccupazioni dei Paesi che come l'Italia rischiavano di veder smantellare il settore. In particolare, anziché del 39% in due anni, la riduzione del prezzo di riferimento sarà del 36% in quattro anni. Non solo: il prezzo della bietola non sarà sostanzialmente inferiore fino al 2014 dal momento che nei Paesi in cui la produzione calerà oltre il 50% i governi potranno di versare aiuti (a proprie spese, non quindi ricorrendo al bilancio comunitario) fino a 60 milioni di euro l'anno più un aiuto supplementare con il concorso del bilancio dell'Ue. Sarebbero salvi, quindi, i 72.000 posti di lavoro messi a rischio dala riforma solo in Italia, dove la nuova norma avrebbe potuto portare alla chiusura di tutti i 19 zuccherifici del paese (erano 40 negli anni '80).