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Rcs, il mercato punta sull'uscita di Ricucci

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Il titolo torna a volare in Borsa (+7%). Oggi nuovo vertice tra gli advisor di Bpi e Magiste

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Acquisti di natura tecnica, hanno spiegato alcuni operatori, ma ampliati anche dall'attesa di una rapida decisione sulle sorti del pacchetto di Stefano Ricucci in pegno alla Banca Popolare Italiana. In realtà su quel fronte non sembrerebbero in arrivo soluzioni a breve. Da un nuovo incontro degli advisor della Magiste previsto per la tarda mattinata di oggi a Roma potrebbero forse emergere nuovi segnali, anche se fonti vicine al gruppo dell'immobiliarista definiscono l'appuntamento «di routine». Resta però il fatto che l'ex Lodi non vede l'ora di chiudere la partita e, dopo aver accantonato 150 milioni per fare fronte alle perdite accumulate dal titolo dopo il boom della scorsa estate sull'onda degli acquisti di Ricucci, adesso potrebbe preferire accollarsi una minusvalenza pur di lasciarsi alle spalle un altro dei capitoli più complessi lasciati aperti dall'ex ad Gianpiero Fiorani. Prima di ogni decisione sulla quota Rcs dovrebbe però essere completato l'esatto quadro contabile della Magiste, per il quale è stato assegnato un mandato ai consulenti della Ernst & Young. E in tal senso, l'avvocato Vittorio Ripa di Meana, che cura i rapporti con il mercato per conto di ricucci, ha fatto sapere che Magiste vuole sbrogliare la situazione entro fine anno. «Faccio le stesse dichiarazioni che ho fatto prima, durante e dopo la bufera di questa estate», ha ribadito intanto ieri il numero uno dei gruppi Pirelli e Telecom, Marco Tronchetti Provera, grande socio del patto di Rcs. «L'azienda - ha spiegato Tronchetti - ha un management valido che sta lavorando bene, e un azionariato stabile». Le prospettive della società, alla luce anche dei progetti dopo l'acquisto di Dada, illustrati proprio ieri dall'amministratore delegato Vittorio Colao, sono uno degli altri motivi citati dagli operatori per spiegare il rialzo del titolo, al quale gli analisti assegnano un valore intorno ai 4,5 euro. La società, in attesa di portare a termine l'acquisizione di Dada con l'offerta pubblica d'acquisto obbligatoria che dovrà essere annunciata entro un paio di settimane, non sembra voler restare a lungo ferma. In merito a possibili nuove acquisizioni, «non posso escludere che se ci fossero altre opportunità interessanti le guarderemo. Stiamo guardando veramente tutto», ha detto Colao. Quanto all'esercizio in corso, «sta andando bene sia dal punto di vista economico, sia dei lettori», ha aggiunto. Dal canto suo il numero uno di Dada, Paolo Barberis, ha ribadito le stime sui ricavi a fine anno per l'internet company. «Avevamo dato come guidance 60 milioni di fatturato - ha detto - e non lo abbiamo rivisto».

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