Spinetta (Air France): Alitalia pronta al rilancio
La mossa è stata annunciata iera mattina dall'ad del gruppo francese, Jean Cyril Spinetta. «Non farlo era impensabile» ha detto dopo aver ricordato il suo voto favorevole, in qualità di membro del cda di Alitalia, sull'insieme delle decisione prese per risanare l'azienda. «Sarebbe stato strano se, avendo approvato l'aumento, non vi avessimo partecipato per restare alla stessa quota» ha spiegato Spinetta che ha anche promosso a pieni voti il piano industriale messo a punto dal suo collega d'oltralpe, Giancarlo Cimoli, per rilanciare la compagnia italiana. Lo sforzo compiuto da Alitalia per ridurre i suoi costi «è impressionante, anzi spettacolare» ha ammesso il top manager di Air France secondo il quale la compagnia italiana è ora «la compagnia con i costi più bassi d'Europa» e con «un potenziale per ripartire» che ha già mostrato i suoi segni «con la ripresa del mercato interno». L'apprezzamento di Spinetta per il piano Cimoli non è stato sufficiente a frenare l'ondata di vendite - circa 60 milioni - in Borsa, dove la quotazione del titolo Alitalia si avvicina sempre di più al prezzo di emissione delle nuove azioni di 80 centesimi. Ieri il titolo della compagnia aerea ha chiuso a 0,9764 euro con un calo del 6,74% mentre hanno invertito la rotta i diritti dell'aumento di capitale da 1 miliardo di euro che sono saliti del 31% a 0,644 euro e le obbligazioni che sono aumentate del 24,5% a 0,0235 euro. Il crollo dei titoli ha tuttavia convinto il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ad sollecitare un maggiore controllo da parte della Consob. «È una operazione in parte dovuta a fenomeni speculativi che dovrebbero essere meglio controllati dalla Consob e dalle altre autorità» ha affermato il ministro che ha anche detto di essere in contatto costante con Cimoli per capire che cosa si possa fare. Indiretta la risposta dell'organismo di controllo sui mercati: la Commissione, hanno fatto sapere fonti interpellate, «sta facendo un monitoraggio attento della situazione, degli scambi e dell'operatività sul titolo». L'iter della ricapitalizzazione, intanto, continua ad andare avanti e ieri il Tesoro ha deciso di cedere i propri diritti di opzione sulle nuove azioni per scendere al 49,9% della compagnia, come stabilito con Bruxelles. Prosegue anche il road show in cui è direttamente impegnato l'ad di Alitalia per promuovere sulle piazze europee e statunitense la ricapitalizzazione: ieri Cimoli era a Parigi da dove è ripartito, senza aver incontrato Spinetta, in direzione Francoforte. Nonostante l'apprezzamento mostrato per il piano industriale, Spinetta non ha comunque taciuto la sua opinione su «quello che serve adesso alla compagnia risanata» e cioè «che i dipendenti sposino il progetto dell'azienda affinchè non continuino ad esserci tensioni. Questo non va bene. Fa fuggire i clienti» ha aggiunto Spinetta secondo il quale «ora Alitalia, la cui privatizzazione è ormai prossima anche se la presenza dello stato rimarrà robusta, deve migliorare la performance economica». Spetterà comunque all'Alitalia «decidere sul suo futuro» ha detto a proposito di una possibile integrazione tra le compagnie che, ha ripetuto Spinetta, potrà avvenire solo «una volta risanata e privatizzata». Giudizio favorevole, invece, sull'accordo commerciale tra le due compagnie che «funziona molto bene» e che sarebbe quindi all'origine della scelta di sottoscrivere l'aumentò. «Non abbiamo mai inteso rafforzare la nostra partecipazione salendo oltre il 2%, l'ho sempre detto a Gianfranco Cimoli che ha capito benissimo la nostra posizione». Un giudizio positivo sull'andamento della ricapitalizzazione è stato espresso dal Commissario Europeo ai Trasporti, Jaques Barrot.