IL CONTRATTO DEI METALMECCANICI

L'appuntamento tra Federmeccanica e Fiom, Fim e Uilm per riprendere la trattativa in modo serrato è stato fissato per il 6 dicembre, subito dopo lo sciopero già proclamato per venerdì 2, con l'obiettivo di trovare un accordo entro Natale. Il contratto che riguarda oltre un milione e mezzo di lavoratori, infatti, è scaduto dalla fine del 2004 e la volontà di chiudere entro l'anno è stata esplicitata nella riunione di oggi sia dagli industriali che dai sindacati. Le distanze tra le richieste dei sindacati e le disponibilità della Federmeccanica restano ancora molto ampie. Sul salario Fiom, Fim e Uilm hanno chiesto aumenti medi mensili di 130 euro complessivi, 25 dei quali solo per i lavoratori che non fanno contrattazione aziendale mentre la Federmeccanica pur migliorando la proposta rispetto ai 59,58 euro iniziali si mantiene ancora su calcoli appena superiori a 70 euro. Ma ieri è stata espressa la disponibilità a prendere in considerazione anche i 25 euro chiesti per chi non fa contrattazione aziendale purchè sia assicurato il «riassorbimento» non solo negli incrementi da contrattazione aziendale ma anche in quelli erogati con i superminimi. In pratica avrebbero diritto ai 25 euro (o comunque alla cifra sulla quale si troverà un accordo) solo i lavoratori che in busta paga ora hanno solo i minimi contrattuali. Un punto questo sul quale non c'è ancora accordo tra i sindacati che per discutere questa ipotesi e quelle relative alla flessibilità hanno fissato una segreteria unitaria per giovedì 24 novembre. La flessibilità è uno degli altri nodi principali della trattativa con la richiesta degli industriali a una maggiore libertà nell'utilizzo delle 64 ore plurisettimanali fissate con il contratto del 1999. In pratica adesso è possibile fissare otto settimane l'anno a 48 ore e otto a 32 (con otto giorni di flessibilità annui quindi) ma solo per le aziende con stagionalità di prodotto (come ad esempio i motorni, i frigorideri e i condizionatori) e comunque previa contrattazione con le Rsu. Sulla possibilità di dare maggiore libertà su questa flessibilità alle aziende (estendendo ad esempio i settori) è critica la Fiom. Per il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, si è registrato che le distanze sono notevoli, ma c'è la volontà di fare il contratto, a partire dal 6 dicembre. «Le distanze sono sempre quelle - ha aggiunto il numero uno della Fim Giorgio Caprioli - ma abbiamo esplicitamente detto tutti che abbiamo intenzione di chiudere entro l'anno». «Siamo disponibili - ha replicato il direttore generale della Federmeccanica Roberto Santarelli - a fissare una retribuzione di garanzia al di sotto della quale non si può andare ma chiediamo di riassorbire questi aumenti non solo attraverso gli incrementi da contratto aziendale ma anche da quelli derivanti dal superminimo. La volontà di firmare l'accordo è condizione necessaria ma non sufficiente».