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I grandi nemici tornano al tavolo di Fazio

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Banchieri a confronto con il direttorio della Banca d'Italia. Pronti a fare la corte al Governatore

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E dopo la vicenda delle intercettazioni, delle scalate mancate e quelle riuscite, il Governatore Antonio Fazio si ritroverà faccia a faccia con chi in questi mesi lo ha sostenuto e chi invece avrebbe voluto la sua testa. L'appuntamento è fissato per questa mattina in via Nazionale per il consueto summit autunnale tra il direttorio di Bankitalia e i vertici dei principali istituti di credito. L'incontro è tradizionalmente riservato all'analisi delle grandezze macroeconomiche e bancarie, ma l'occasione offrirà a Fazio e ai banchieri la possibilità di passare in rassegna altri temi di carattere finanziario: dall'applicazione del protocollo di Basilea 2, ai nuovi standard contabili, dall'assetto complessivo degli istituti di credito agli interventi della Finanziaria che riguardano il settore, fino alle problematiche legate del mondo del credito nel Mezzogiorno. Fazio e i grandi banchieri italiani (più i vertici dell'Abi) si ritroveranno di nuovo tutti seduti attorno a un unico tavolo, per la prima volta dalla primavera scorsa. E dopo sette mesi non saranno pochi gli argomenti sui quali fare il punto. Il clima, però, sarà più teso del solito: chi nelle scorse settimane ha tramato contro Fazio potrebbe in futuro assestare ancora qualche colpo basso. Oppure potrebbe scegliere di tirare i remi in barca e tornare ad affiliarsi alla corte del Governatore. Oggi all'ordine del giorno ci sono i temi della congiuntura economica, analizzati anche alla luce del Bollettino economico semestrale di Palazzo Koch diffuso sabato, che ha messo sotto la lente conti pubblici, Finanziaria e fisco. Dal 3 aprile scorso, data in cui si tenne la riunione primaverile tra banche e Bankitalia, non sono mancati discussioni più o meno di routine che hanno riportato d'attualità anche la questione del controllo su via Nazionale. Proprio su quest'ultimo punto si sono manifestati, di recente, diversi punti di vista sul «valore» della Banca d'Italia che, secondo il ministero dell'Economia dovrebbe essere nell'ordine del miliardo di euro, lontanissimo dai valori calcolati invece dall'Abi. Al di là dei contenuti del ddl di riforma del risparmio che, presumibilmente, occuperà parte dell'incontro tra Direttorio e banchieri, si parlerà senz'altro di qualità del credito, la questione mutui (anche in vista dell'annunciato rialzo dei tassi da parte della Bce), l'analisi della situazione al Sud, a cominciare dalla questione della crescita degli impieghi alle imprese meridionali. Senza dimenticare le nuove possibili alleanze sul tappeto: c'è da attendersi, quindi, che a margine dei lavori, i banchieri faranno la fila per discutere di questioni più specifiche riguardanti le manovre finanziarie che hanno in mente per il futuro.

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