Allarme della Banca d'Italia sulla tenuta dei conti
Il debito pubblico è tornato a salire dopo 11 anni. Nel 2006 la ripresa del Pil sarà solo dell'1%
A preoccupare la Bankitalia, però, non è tanto la crescita debole, quanto la tenuta dei conti pubblici con un debito pubblico tornato a salire per la prima volta in 11 anni e un avanzo primario che si è quasi annullato. Considerato che, come dimostrano le esperienze passate, «gli effetti delle manovre sono risultati spesso inferiori alle valutazioni ufficiali», serve quindi - è l'invito messo nero su bianco nell'ultimo Bollettino economico diffuso ieri - «un'attuazione rigorosa delle linee programmatiche contenute nella legge Finanziaria», che comunque ha impresso all'economia «un impulso moderatamente espansivo», anche se minore di quanto l'aumento del disavanzo farebbe prevedere, e potrebbe consentire di centrare l'obiettivo concordato con Bruxelles di un deficit-pil al 3,8%. Nel consueto dossier semestrale Palazzo Koch non lesina suggerimenti: «Serve un'azione ad ampio spettro» per far sì che l'Italia esca dalla «condizione di bassa crescita in cui versa da anni». Azione che passa per la rimozione degli ostacoli strutturali alla crescita, prima fra tutti la bassa produttività, e per «un vaglio continuo dell'evoluzione delle entrate e delle spese». La congiuntura resta debole. Nel 2005 «la crescita media del pil potrebbe risultare solo leggermente positiva», evidenzia Via Nazionale, precisando di aspettarsi per il quarto trimestre dell'anno un incremento inferiore allo 0,3% stimato dall'Istat per il periodo luglio-settembre, come sembrano dimostrare le «cattive notizie» provenienti dalla produzione industriale. Per il prossimo anno, Palazzo Koch prevede un pil in crescita poco più dell'1%, grazie alla ripresa delle esportazioni che dovrebbero tornare a salire seppur ad un ritmo decisamente inferiore a quello del Commercio Mondiale (+7,5% nel 2006). L'inflazione, invece, dovrebbe rimanere pressochè invariata, mentre i consumi dovrebbero aumentare. Deficit: obiettivo 3,8% possibile. Bankitalia giudica «possibile» l'obiettivo di un deficit al 3,8% che è il target concordato con Bruxelles per il 2006. Nel Bollettino Economico, Palazzo Koch osserva inoltre come nel 2005 il fabbisogno dovrebbe essere in linea con le valutazioni ufficiali (65,2 miliardi, 4,7% del pil), mentre il debito dovrebbe salire per la prima volta dal 1994, raggiungendo il 108,2%. Bassa produttività. Il vero ostacolo dell'Azienda Italia è la bassa produttività. «Nella metà degli anni '90 l'Italia, così come l'Europa, non ha saputo reagire ai fenomeni dell'innovazione tecnologica e della globalizzazione», ha spiegato la Banca d'Italia presentando il Bollettino. «L'Italia - ha aggiunto - non ha preso il treno della rivoluzione industriale dell'Ict, perchè per prendere questo treno non bastava comprarsi un computer ma bisognava riorganizzare l'impresa alla luce delle nuove tecnologie. E questa riorganizzazione è stata ostacolata dalla dimensione imprese e dalla specializzazione».