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Dal Mar Nero un fiume di gas

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Il gasdotto, in funzione dal 2003, trasporta il gas russo in Turchia con due condotte off-shore lunghe ciascuna 390 chilometri. Le cosiddette pipeline attraversano il Mar Nero scendendo fino a una profondità di 2.150 metri. La posa sul fondale è stata completata nel dicembre del 2002 con un investimento complessivo, compresa la centrale di compressione di Dzhubga sulla costa russa, di 2,4 miliardi di dollari. Parte della stazione russa è entrata in funzione all'inizio di questo mese e consentirà con tre turbocompressori e tre turbogeneratori di aumentare la quantità di gas trasportato. Dall'avvio dell'attività, attraverso Blue Stream sono stati forniti alla compagnia di Stato turca Botas 8,2 miliardi di metri cubi (3,2 miliardi nel 2004 e 4,5 programmati per il 2005). A regime, nelle due condotte saranno trasportati 16 miliardi di metri cubi all'anno, di cui 8 in quota Eni e destinati alla Botas. Il progetto Blue Stream nel suo insieme è costituito da tre sezioni. La prima, finanziata, realizzata e gestita da Gazprom, si trova in Russia: si tratta di una condotta a terra lunga 370 chilometri, che trasporta gas da Stavropol, nella Russia meridionale, fino a Dzhubga sul Mar Nero e la centrale di compressione a Krasnodar. Sui fondali del Mar Nero si estende invece la seconda sezione, quella cioè costituta dalle due condotte sottomarine realizzate dalla Blue Stream Pipeline Company, joint venture paritetica di Eni e Gazprom. Le condotte collegano Dzhubga (anch''essa gestita dalla società dei due colossi energetici) con il terminale di Durusu, sulla costa turca. Lì parte la terza sezione, lunga 470 chilometri, finanziata e realizzata dalla Botas per collegare la rete di distribuzione della capitale turca Ankara.

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