Confidi vera linfa degli artigiani
Non a caso nel 2004 un artigiano su due vi ha fatto ricorso, utilizzando nel complesso 4,52 miliardi di euro di finanziamenti, distribuiti su un parterre di 667 mila imprese. Ma rispetto alle buone performance archiviate sul fronte degli utilizzi e del tasso di insolvenza medio, decisamente contenuto, continuano a far capolino - rivela la nona indagine sul Sistema dei Confidi per l'artigianato, curata da Fedart Fidi, la federazione nazionale dei 314 consorzi e cooperative artigiane di garanzia promossa da Confartigianato, Cna e Casartigiani - questioni ormai annose, come il gap delle imprese del Sud sul fronte del credito, e l'incertezza di una parte purtroppo ancora consistente di piccoli imprenditori che non vuol saperne di mettersi nelle mani dei consorzi fidi per risolvere i propri problemi di reperimento risorse. In ogni caso, ricorda lo studio, nel 2004 il 42% degli artigiani italiani ha creduto nei finanziamenti garantiti dai Confidi. A livello territoriale è il Veneto ad occupare il gradino più alto del podio per quantità di finanziamenti garantiti (970 milioni di euro), seguito dall'Emilia Romagna (622), Toscana (606), Lombardia (563) e Marche (365). In coda il Molise, «limite estremo di una ridotta operatività diffusa in quasi tutta l'area meridionale», fermo a quota 10 milioni, preceduto da Basilicata (12), Campania (37), Liguria (38), Calabria (62) e Lazio (64). L'indagine 2004 rivela anche la buona notizia del tasso di insolvenza medio, pari all'1,8%, che conferisce alle pmi un'aura di affidabilità, visto che è «nettamente inferiore rispetto al panorama nazionale del sistema bancario». Infatti, riportano gli autori dello studio, secondo l'Abi a giugno scorso il rapporto sofferenze lorde/impieghi era fermo al 3,7% nel Nord, al 7,1 al Centro e al 13,6% nel Sud