LA POPOLARE RESTA IN ABRUZZO
Ad affermarlo, tagliando corto alle voci di una possibile vendita, è stato il direttore generale della Banca Popolare Italiana (che controlla la Caripe), Divo Gronchi. «La Cassa di risparmio di Pescara - ha proseguito Gronchi - svolge e continuerà a svolgere un compito fondamentale all'interno del Gruppo Bpi e non sono in discussione gli accordi sottoscritti a suo tempo con la Fondazione PescarAbruzzo di Pescara, con la quale si auspica un proficuo e leale rapporto di collaborazione». Le voci relative a «un'ipotetica cessione dell'istituto sono assolutamente prive di fondamento», aggiunge il direttore generale della Bpi che ha assicurato che «non verrà ceduto nessun asset della Banca». Una correzione che spegne, per ora, le tensioni che si sono registrate all'interno della banca abruzzese dopo le voci di trattative sotterranee per la cessione e che si sono amplificate con la vicenda del direttore generale dello stesso istituto Ersilio Agugini inquisito per traffico di cocaina. Resta comunque in piedi l'opzione per l'acquisto del restante 45% della quota azionaria della Caripe che, Bpi, dovrebbe rilevare il prossimo anno dalla Fondazione, con un esborso vicino ai 160 milioni di euro. «Gronchi ha fatto anche cenno - senza citarlo - al recente arresto del direttore generale della Cassa di Risparmio di Pescara, Ersilio Agugini agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Asti,(oggi il caso al vaglio del Cda) nell'ambito di un'inchiesta piemontese su traffico di cocaina. «Le vicende personali, seppur spiacevoli - ha affermato Gronchi - non possono in alcun modo incidere nè sul governo della banca, nè sull'operatività a favore della clientela, che non ha alcun motivo di temere ripercussioni».