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Ferrovie senza soldi Ora la protesta sale in treno

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La protesta sarà di otto ore, dalle 9.00 alle 17.00 e riguarderà sia gli addetti alla circolazione sia i dipendenti amministrativi e degli impianti fissi. La decisione dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl, Orsa e Fast è maturata dopo l'incontro di giovedì scorso con l'amministratore delegato di Trenitalia, Roberto Testore, e precede un altro confronto, questa volta con il presidente e amministratore delegato del gruppo Ferrovie, Elio Catania, sul piano industriale. I ferrovieri si fermeranno anche prima della data di dicembre in occasione dello sciopero generale contro la Finanziaria fissato il 25 novembre prossimo. A spingere i sindacati all'agitazione sono stati, infatti, i pesanti tagli alle Ferrovie previsti dalla manovra economica del governo. «Lo sciopero del del 12 è l'unica risposta che il sindacato ha a disposizione» ha commentato Umberto Nespoli, segretario nazionale Ugl-Ferrovie. «Non si comprende come le Fs possano delineare uno sviluppo dell'offerta dei treni dell'ordine del 2,5% per il 2006 a fronte di una carenza di circa 800 unità, tra macchinisti e personale di bordo. In più con alcune centinaia di carrozze fuori servizio», dice Nespoli, segretario nazionale Ugl-Ferrovie. Le otto ore di sciopero del 12 dicembre sono l'unica risposta che il sindacato ha a disposizione, sciopero che vuole e chiede con fermezza il rilancio del trasporto ferroviario in termini di volumi di traffico, qualità, assunzioni, e investimenti certi per la sicurezza e per il materiale rotabile». Intanto è stato fissato per venerdì prossimo, 16 novembre, l'incontro tra Catania e i sindacati sul piano industriale dell'azienda. In una lettera inviata ai vertici settimane fa, Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl, Fast hanno sottolineato la sussistenza di problemi ancora aperti su punti quali «la sicurezza,l'esternalizzazioni di attività, la soppressione dei servizi, la violazione continua e sistematica degli accordi fino al progressivo stallo delle relazioni sindacali»

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