Bpi, Vitale sblocca la posizione di Ricucci
Per il momento comunque Ricucci prosegue nella sua opera di "normalizzazione" delle attività che ha visto la nomina di Lucia Morselli ai vertici della Magiste e l'incarico all'avvocato Vittorio Ripa di Meana ad occuparsi degli assetti societari. In questo senso va letta la nomina di Vitale, profondo conoscitore dei delicati equilibri del patto Rcs dopo l'esperienza come presidente del cda della società che edita il Corriere della Sera, che potrebbe avviare presto le trattative con il direttore generale di Bpi Divo Gronchi. Il manager di Bpi intende trovare una soluzione per la collocazione della partecipazione anche se, di recente, ha spiegato di non avere fretta per non dover incassare una forte minusvalenza. Nel finanziamento concesso a Ricucci infatti, i titoli del gruppo RcsMediagroup sono stati valutati 5,235 euro contro i prezzi attuali di 4,209 euro. Una vendita diretta sul mercato porterebbe quindi un danno non indifferente alla Popolare già alle prese con una profonda ristrutturazione finanziaria, oltre al problema di ledere i delicati equilibri dell'azionariato di Via Rizzoli. Più probabile appare l'ipotesi dell'utilizzo di uno strumento convertibile che possa alleggerire le perdite della Banca Popolare Italiana in caso di risalita del titolo e collocare i titoli sul mercato in maniera equilibrata. Per il momento comunque la Popolare sfrutta il rimbalzo delle proprie azioni, ora a prezzi interessanti, chiudendo ieri con un guadagno del 2,12% a 6,828 euro tra scambi sostenuti, e portando al 12% il rialzo della settimana. Viene così ridotta la perdita del 20% accusata lo scorso 19 ottobre sull'onda dell'allarme conti. La politica di trasparenza inaugurata da Gronchi, rompendo con le consuetudini della gestione Fiorani, ha fatto il resto anche se, per ora, diversi investitori istituzionali mostrano prudenza a rientrare sul titolo.