Caso Bankitalia, la Bce promuove Fazio
Via Nazionale ha rispettato le regole. I governatori delle banche centrali europee chiudono il dossier
Una vittoria doppia, perchè ottenuta in Europa, dove giochi politici e grandi interessi finanziari non perdono occasione per bacchettare l'Italia e le sue istituzioni. A parlare, però, questa volta è la Banca centrale europea. E le parole del presidente Jeane-Claude Trichet sono chiarissime: sulle vicende delle scalate Antonveneta e Bnl il governatore di Bankitalia ha agito nel rispetto delle regole nazionali. Regole che hanno al loro interno un eccessivo «margine di discrezionalità», è scritto nel documento approvato all'unanimità dai goveratori delle banche centrali, con un implicito invito, quindi, a mettere mano alle necessarie riforme sul risparmio. Niente abusi. Nella posizione ufficiale della Bce sul "caso Bankitalia" non c'è nessuna critica al governatore di Palazzo Koch. Le procedure seguite in occasione delle recenti operazioni cross-border sulle banche italiane - ha stabilito l'Eurotower - «erano conformi al quadro legislativo nazionale». Il "parere", lungo una pagina e mezzo e articolato in sette punti, è stato stilato dopo una lunga riflessione, nel corso di ben due sedute del Consiglio direttivo. I governatori hanno dovuto mediare tra l'esigenza di dare atto della correttezza del comportamento di Fazio e, d'altra parte, la necessità di non ingerire nelle questioni nazionali italiane. Il testo però chiude definitivamente il dialogo informale iniziato con Bankitalia a fine di agosto. Consigli per Roma. Fatto salvo il comportamento del governatore di Via Nazionale, l'Eurotower si è poi lasciata andare ad alcuni "consigli" per i legislatori di Roma. «Sarebbe auspicabile - ha detto al Bce - introdurre in Bankitalia un sistema di governance basato su una vera e propria collegialità, e non sulla semplice consultazione tra il Governatore e i membri del Direttorio prevista dall'attuale bozza di riforma di Via Nazionale. I banchieri centrali, inoltre, hanno sottolineato, di essere «pienamente impegnati» sia nel rispettare i principi della legislazione europea, tra cui quello di assicurare «condizioni paritetiche di gioco, senza discriminazioni in base alla nazionalità», sia nel perseguire l'obiettivo dell'integrazione finanziaria in Europa. Procedure corrette. Il documento della Bce ha poi spiegato che il «dialogo informale» su Fazio non vuole «interferire» con le indagini condotte dalla Commissione europea, l'unica istituzione titolata a «decidere se le fusioni bancarie sono compatibili con le leggi del mercato unico», e neppure con quelle condotte, a livello nazionale, dalla magistratura. Ma per il Consiglio direttivo della Bce «le procedure seguite nel contesto delle recenti operazioni cross-border sulle banche italiane erano basate su un quadro legislativo nazionale che permette un livello di discrezionalità che potrebbe essere usato in maniera non necessariamente in linea con i principi e gli obiettivi menzionati della Comunità (euroepa, ndr)».