Deutsche Bank garantisce il 50% di Alitalia
Il consorzio che dovrà garantire la ricapitalizzazione da 1,2 miliardi sarà più ampio del previsto e dovrebbe essere pronto entro fine settimana. Secondo quanto risulta a Il Tempo, Deutsche Bank, che assumerà il ruolo di global cordinator, è disponibile a coprire fino al 50 per cento del capitale inoptato, cioè quella parte di capitale che non sarà collocato sul mercato. Banca Intesa, che comunque ancora deve ufficializzare la sua partecipazione al consorzio, sembra orientata a garantire una quota pari al 20 per cento. La restante parte sarà suddivisa tra gli altri istituti coinvolti: pronti a entrare in gioco sarebbero San Paolo Imi, Monte dei Paschi, Capitalia e la giapponese Nomura, ma le porte sono aperte a tutti. Ieri il titolo Alitalia, dopo la caduta di martedì, ha chiuso con un calo dello 0,22% a 6,016 euro. Consorzio ampio. La strategia del numero uno di Alitalia, Giancarlo Cimoli, alla fine sembra sia stata valutata in modo positivo. Il nuovo piano industriale per fare fronte all'aumento dei costi dovuto al caro petrolio, era la condizione posta dall'amministratore delegato di Banca Intesa, Corrado Passera, per dare il via libera alla partecipazione al consorzio. Nonostante le resistenze dei giorni scorsi, nelle ultime ore la platea di istituti contattati da Deutsche Bank e dalla stessa Intesa si sarebbe notevolmente ampliata fino a coinvolgere anche il circuito delle banche popolari. Anche perché maggiore sarà il numero degli istituti coinvolti, minore sarà la quota di propria spettanza nella ricapitalizzazione. Chi sembra fuori dalla vicenda è Unicredit, concentrata sul suo successo in terra tedesca e presa dalla necessità di studiare al meglio l'aggregazione con i bavaresi di Hvb. Anche con l'olandese Abn Amro per ora non risultano contatti per far parte del consorzio chiamato a garantire la salvezza della compagnia aerea. Fonti finanziarie vicine al dossier parlano di una «soluzione di sistema» sul consorzio di garanzia, rilevando che la pressione sugli istituti di credito sta ottenendo risultati. Secondo le fonti c'è «un sentiment positivo» affinchè il Consorzio possa essere varato entro domenica. Questo, per poi presentarsi pronti agli altri appuntamenti. Lunedì 7 novembre è in programma il cda di Alitalia per approvare la trimestrale. Nel caso in cui il consorzio fosse definito entro domenica, i vertici della compagnia potrebbero già in quella sede avviare le procedure per la ricapitalizzazione. In modo da rispettare gli impegni presi con la Commissione europea che ha chiesto che l'operazione sia portata a termine entro la fine dell'anno. Una volta definito il consorzio di garanzia, inoltre, si scioglieranno anche le riserve poste dalla società di revisione Deloitte & Touche che ha sospeso il giudizio sulla semestrale in attesa che da Deutsche Bank arrivino conferme sul buon esito dell'aumento di capitale. I dubbi dei revisori. Nelle carte inviate alla Consob dal revisore Deloitte e collegio sindacale emerge come l'operazione di ricapitalizzazione sia diventata «non più dilazionabile», e non solo per ottenere la continuità aziendale ma anche per sanare le «criticità della situazione economica, finanziaria e patrimoniale» dell'azienda che a fine luglio ha ridotto il capitale da 1,4 miliardi a 291 milioni di euro. Alla realizzazione dell'aumento di capitale è anche «subordinata», fa notare la Deloitte & Touche, la proposta di finanziamento da 486 milioni assistita dall'ipoteca sugli aerei. Anche l'efficacia dell'accordo per l'ingresso in Alitalia Servizi di Fintecna è «subordinata alla sottoscrizione» di un contratto di garanzia con «primarie istituzioni finanziarie». Pronte nuove rotte. Novità nel network dell'Alitalia. La compagnia ieri ha reso noto che, con l'entrata in vigore dell'orario invernale, è cresciuta l'offerta nazionale e internazionale e sono state incrementate le rotte intercontinentali. In Italia, attraverso la collaborazione con i partner Air Alps e Alpi Eagles, Alitalia opera su cinque nuovi scali: Alghero, B