Bnl, aumento Unipol al 99,3%
Consorte mette in cassa le risorse per lanciare l'Opa sulla banca romana
A dimostrazione della forza finanziaria messa in campo dalla compagnia di assicurazione e dal mondo delle cooperative che sostiene l'offerta lanciata da Giovanni Consorte sull'istituto di credito guidato da Luigi Abete. I dati ufficiali sono stati forniti ieri. L'aumento di capitale di Unipol finalizzato all'operazione è stato sottoscritto al 99,31% per un controvalore complessivo di 2.580,6 milioni di euro. Le azioni sottoscritte dagli azionisti che avevano assunto impegni di sottoscrizione sono pari al 38,52% del totale offerto. Risultano inoptati oltre 4 milioni di diritti di opzione validi per sottoscrivere quasi 6 milioni di nuove azioni ordinarie, e 2,5 milioni di diritti di opzione validi per la sottoscrizione di 3,6 milioni di nuove azioni privilegiate. L'inoptato sarà offerto in Borsa dal 7 all'11 novembre da Euromobiliare sim per conto di Unipol. Accanto all'aumento di capitale, la compagnia di assicurazioni bolognese ha già ottenuto le autorzzazioni per lanciare un prestito da 1,4 miliardi, anche questo al servizio della scalata su Bnl. In totale, comprese le altre risorse proprie disponibili, Unipol metterà dunque sul piatto quasi 5 miliardi di euro. Una somma che secondo Abete potrebbe non bastare e che comunque rischia di appaesantire finanziariamente il nuovo conglomerato finanziario Unipol-Bnl. A stabilire se le cose stanno davvero così, oppure no, come sostiene l'Unipol - saranno le due Authority di vigilanza sui comparti bancario e assicurativo: Bankitalia e Isvap. La prima a pronunciarsi, al massimo entro metà dicembre, sarà l'autorità di Giancarlo Giannini. Subito dopo, anche sulla base del parere dell'Isvap, arriverà il sigillo finale di Antonio Fazio. Abete intanto, ancora a capo di un board nominato prima che Unipol e alleati salissero a oltre il 50% dell'Istituto, quando l'azionista di riferimento erano la spagnola Bbva con poco meno del 15%, continua la sua battaglia personale per bloccare l'Opa dell'Unipol, con interviste e dichiarazioni a raffica, anche sulla scorta di un parere commissionato - e a quanto pare anche ben pagato - a tre advisor. Ma la partita sulla Bnl sarebbe già considerata chiusa proprio dal maggiore interessato, quella banca di Bilbao che aveva lanciato un'offerta pubblica di scambio (poi fallita) a 2,57 euro per azione e che adesso tenta di strappare addirittura 2,952 euro per le proprie azioni da consegnare all'Unipol. In ogni caso, pochi giorni fa l'ad del Bbva, Josè Ignacio Goirigolzarri, ha detto che la banca spagnola ha già messo in conto una plusvalenza dalla cessione. Come dire: i giochi sono fatti.