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L'Opec: riserve di oro nero ancora per decenni

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Il segretario generale del Cartello, Adnan Shihab-Eldin, tranquillizza così chi ha ipotizzato il rischio di una produzione destinata da qui a breve a registrare un declino, nel corso della tre giornate internazionali del Centro Studi Pio Manzù. Eldin non esclude la teoria del picco ma ha tenuto a sottolineare che, se si realizzerà, non sarà prima di «molti decenni» e comunque non si tradurrà in una contrazione progressiva della riduzione, ma al massimo in una produzione che si manterrà stabile, senza crescita ma neanche flessioni. La «capacità di riserva è ancora notevole ed a questa si aggiungono altre potenzialità, quali le nuove scoperte, le nuove tecnologie e le nuove tecniche di estrazione», ha spiegato nell'intervento conclusivo alla cerimonia che lo ha visto tra i premiati del Pio Manzù. Una premiazione che ha chiuso tre giorni di approfondimento sullo scenario del greggio e che non ha mancato di riservare anche allarmi per «la volatilità» dei prezzi. Proprio l'Opec - ha stimato lo stesso Eldin - potrebbe attestarsi su livelli «fino a 50 dollari al barile», per garantire gli investimenti necessari all'offerta futura, anche a fronte della crescente domanda delle economie emergenti. Prezzi lontanti, dunque dalla soglia psicologica dei 100 dollari ipotizzata da alcuni esperti.

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