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Parmalat fa il pieno di manager per il rilancio

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Con Mincato e De Benedetti, il candidato ad Bondi chiama Guerra (Luxottica) e Alberti (Finmeccanica)

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Secondo fonti finanziarie, Bondi terrà per sè la carica di amministratore delegato mentre quella di presidente andrà a Picella, e Mincato assumerà un ruolo di garanzia visto che è stato chiamato in causa in qualità di presidente di Assonime, la società delle aziende quotate in Borsa. I tre big saranno accompagnati, in questa avventura, dal consigliere di Finmeccanica Pier Giorgio Alberti, dall'ex ad di Tim, Marco De Benedetti (indipendente), dal docente della Luiss Massimo Confortini (indipendente), dall'ad di Luxottica Andrea Guerra (indipendente), da Erder Mingoli della Lucchini, dal docente bocconiano Marzio Saa, dall'ex rettore della Bocconi Carlo Secchi (indipendente), e da Ferdinando Superti Furga (indipendente) anch'egli consigliere di Bondi alla Lucchini. La lista predisposta da Lehman Brothers, che comprende dunque otto consiglieri indipendenti, prevede anche i nominativi per il collegio sindacale, che dovrebbero essere quelli di Enzio Bermani, Massimo Di Terlizzi, Alessandro Dolcetti, Marco Lovati, Mario Magenes. Produttori latte in allarme. Tra le imprese produttrici di latte è intanto allarme per i prezzi alla produzione non remunerativi e reddito insufficiente a coprire le spese aziendali; difficoltà a esportare i prodotti Dop e ad agganciare la ripresa beneficiando dell'incremento mondiale dei consumi; scarso peso degli allevatori all'interno della filiera. Tutti problemi emersi ieri a Cremona, agli "Stati generali del latte", momento di confronto tecnico e politico di maggiore spessore della Fiera internazionale del bovino che si chiude oggi. «Il 2004 è stato l'anno d'oro per il latte in tutta Europa, il migliore dal 1990 a oggi. I prezzi sono cresciuti al pari dei consumi. Peccato che in Italia nessuno se ne sia accorto. Quello agricolo è stato l'unico settore produttivo che ha contribuito a frenare l'inflazione. Qualcosa non funziona nel sistema Italia. Ci sono anzitutto problemi strutturali ai quali mettere mano. I patti di filiera sono stati un fallimento, ma possono funzionare», ha detto il presidente dell'Associazione italiana allevatori, Nino Andena. Parlando dei patti di filiera sinora inapplicati, Andena ha chiamato in causa l'industria di trasformazione, invitandola a tornare a fare accordi insieme, nel reciproco interesse. «Parmalat - ha detto - è stata salvata con ammanchi che avrebbero fatto fallire uno Stato ed è di nuovo in Borsa. Se si risolvono problemi così gravi, si può trovare un punto di incontro tra allevatori e industria casearia». Il consumo mondiale di formaggi è aumentato del 19% negli ultimi due anni. «Incrementi a doppia cifra sono eccezionali nel settore agroalimentare» ha osservato Ernesto Folli, presidente dell'Unalat, secondo il quale la perdurante crisi italiana è dovuta principalmente all'incremento della produzione di latte (+5,3% nel 2004). «Se si procede in questo modo non verrà compensata neppure la quota B. Il risultato è una multa di 900 milioni di euro. E questo mentre in Europa, al contrario, la produzione è stazionaria e il reddito degli allevatori aumenta.

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