IL RILANCIO DELL'EX LODI
Il prossimo 7 novembre il consiglio della Popolare tornerà a riunirsi per un aggiornamento della situazione dei vari dossier, tra cui appunto quello Rcs, la cui partecipazione è stata adeguata ai valori attuali di Borsa (4,2 euro) contro i 5,235 euro fissati al momento del finanziamento. «Ci stiamo lavorando», ha spiegato Ubaldo Livolsi, che aveva assistito Ricucci nelle trattative con la Bpi sulla quota di Via Rizzoli. Soluzioni concrete per individuare i compratori, secondo quanto riferiscono le fonti, ci saranno solo una volta che le azioni saranno formalmente in capo alla Popolare, anche se per la chiusura del finanziamento da 850 milioni all'immobiliarista i tempi non sarebbero strettissimi. E al riguardo il rapporto avviato fra Ricucci e l'avvocato Vittorio Ripa di Meana, secondo quanto riferiscono ambienti vicini alla banca romana, è una scelta professionale personale del legale e non implica un intervento dell'istituto a fianco dell'immobiliarista. Ripa di Meana è presidente del patto di sindacato di Capitalia e consigliere di Generali. L'avvocato è impegnato poi anche su un altro fronte, come consigliere de l'Espresso. Piuttosto, da quanto si apprende da fonti finanziarie, Capitalia sarebbe pronta a valutare eventuali opportunità per rilevare parte della quota Rcs, ma solo quando questa sarà in possesso formale di Bpi così come hanno fatto Intesa, Pirelli e Della Valle dalla Deutsche Bank. Questi soggetti tuttavia avevano una facoltà di elevare la loro partecipazione nell'accordo parasociale che governa la casa editoriale. Stando quindi alle attuali regole del patto di via Rizzoli, Capitalia dovrebbe peraltro muoversi in accordo con gli altri soci stabili e apportare eventualmente la partecipazione al patto stesso.