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Più accantonamenti per la Popolare Italiana

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Agendo con la massima prudenza e rigore, Gronchi e il consiglio hanno portato gli accantonamenti della semestrale a quota 600 milioni di euro, adeguando ai valori di Borsa la partecipazione del 14,7% di Rcs data in pegno da Stefano Ricucci per il finanziamento da 850 milioni. Una decisione dolorosa (che ha portato le perdite dei primi sei mesi della Bpi a quota 347,5 milioni di euro) ma importante e che chiude anche altre delicati dossier, fra cui quello del riacquisto delle contestate quote di minoranza da Deutsche Bank e Dresdner, che comportano commissioni passive per 38 milioni e quello delle gestioni garantite (altri 30 milioni di accantonamenti). Il consiglio, in linea con le proposte di Gronchi, ha deciso «l'indirizzo di ridurre i rischi operativi e di sottolineare il ruolo di banca indipendente, autonoma e commerciale al servizio dei mercati in cui opera con una politica di maggiore prudenza negli accantonamenti di bilancio». Un cambio di rotta dunque a partire dai rapporti con Ricucci, verso la cui posizione gli accantonamenti raggiungono quota 132 milioni. Le azioni Rcs date in pegno erano state valutate in sede di finanziamento all'immobiliarista ben 5,235 euro, valori molto al di sopra delle attuali quotazioni del titolo di Via Rizzoli. Se il conto economico risente dell'operazione pulizia tuttavia, spiega la banca, la situazione patrimoniale rimane solida.

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