Conti correnti, in Italia i prezzi più salati d'Europa
La denuncia arriva dall'Adusbef che cita un rapporto della Banca Mondiale secondo il quale per tenere un conto corrente da noi si pagano 250 euro l'anno di servizi di base contro ad esempio i 42 euro dell'Olanda e i 107 euro di media dei 18 paesi presi in esame. In una nota l'associazione dei consumatori torna quindi ad attaccare l'Abi (l'associazione delle banche) che, afferma l'Adusbef, «continua a provocare milioni di correntisti propagandando uno studio sui prezzi dei servizi bancari secondo il quale il costo effettivamente pagato per chi opera sul conto corrente in Italia è di 65 euro, più basso di Francia (94 euro), Spagna e Germania (86 euro)». Con 65 euro, sostiene invece l'Adusbef, «i tartassati correntisti italiani non riescono neanche a chiudere il conto corrente costellato di trappole e tranelli (spese di chiusura, spese per il trasferimento titoli anche superiori a 1.000 euro), per cambiare banca». L'associazione rileva invece che un conto corrente con 11,5 operazioni mensili costa 46,37 euro al mese, cifra che moltiplicata per i dodici mesi dell'anno fa balzare a 556,44 euro il costo annuo del conto. L'Adusbef ricorda poi che è attorno alla media di 107 euro l'anno che si aggira il costo pagato dai cittadini nella maggior parte dei 18 Paesi della classifica della Banca Mondiale: solo Italia (250 euro), Germania (225), Svizzera (155), Norvegia (130), Stati Uniti (120) e Spagna (108) vanno oltre i 107 euro, con il record di 250 euro per l'Italia. Il dato della World Bank ricorda ancora l'associazione, rappresenta la media tra i costi dei conti correnti convenzionati, di quelli "a pacchetto" e dei conti "a listino". L'Abi, dalla sua, può esibire però l'ultima indagine sui prezzi dei servizi bancari, condotto dalla società di consulenza internazionale Mercer Oliver Wyman (indagine contestata dall'Adusbef). Da questo studio, oltre al costo di 65 euro l'anno per il conto corrente, emerge che in Italia il conto corrente costa meno rispetto a gran parte dei Paesi europei. Tra i punti di forza ci sarebbe il secondo minor prezzo per lo scoperto di conto corrente e per la compravendita di azioni. Ma per i consumatori dell'Adusbef queste valutazioni sarebbero del tutto sballate.