Il commercio esce dal letargo

Le vendite al dettaglio di agosto registrano un + 2,4% rispetto al 2004

Ma se il dato è stato accolto con favore dal momento che sembra mostrare i primi segnali di miglioramento della situazione, le associazioni di settore invitano comunque alla cautela. L'indice misurato dall'Istat ha fatto segnare ad agosto un aumento del valore del commercio al dettaglio pari al 2,4% su base annua e dello 0,6% rispetto a luglio, con incrementi generalizzati sia per i prodotti non alimentari sia per quelli alimentari. Come sempre il segmento che ha spinto maggiormente il fatturato è stata la grande distribuzione, con un aumento del 2,7%, ma anche i dettaglianti che operano su piccole superfici hanno registrato una consistente crescita delle vendite rispetto a un anno prima, del 2,2%. Nonostante il dato positivo di agosto abbia contribuito a risollevare in parte l'andamento complessivo dall'inizio dell'anno, non è stato però sufficientemente consistente da ridare all'indice una variazione positiva. Così, nei primi otto mesi dell'anno le vendite di alimentari e non alimentari segnano ancora un ribasso dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2004. «Dopo circa 30 mesi di flessioni, il fatturato delle imprese commerciali torna ad avere il segno più, ma per parlare di ripresa, occorrerà attendere conferme dai dati dei prossimi mesi», osserva il centro studi ci Confcommercio. Mentre la Confesercenti trova nei dati di oggi «un segnale positivo, al quale non eravamo più abituati», ma osserva anche che si tratta comunque di un segnale «purtroppo ancora troppo tenue di fronte alle perdite accumulate, mese dopo mese, dalle piccole e medie imprese della distribuzione commerciale». Fiducioso, invece, il vice ministro delle Attività produttive, Adolfo Urso, per il quale si tratta di «un altro importante e significativo indicatore della svolta economica che si è realizzata a metà anno» che segnala come «la locomotiva italiana sia ripartita».