Fazio rompe il silenzio in Parlamento

Il governatore della Banca d'Italia, infatti, sarà oggi in Parlamento per essere ascoltato dalle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Finanziaria 2006. Si tratta del primo appuntamento a cui il numero uno di via Nazionale partecipa dopo aver disertato alcuni appuntamenti istituzionali come il vertice Ecofin dello scorso settembre e la riunione della Banca mondiale, in cui fu privato della delega a rappresentare l'Italia all'ultimo minuto dal ministro Giulio Tremonti. La grande attesa dei deputati e dei senatori, sarà non solo per il giudizio che il Governatore fornirà sullo stato di salute dei conti pubblici e sulle linee della Finanziaria, ma soprattutto per eventuali riferimenti, anche indiretti, alle vicende che lo riguardano e ai rinnovati attriti con Tremonti. L'audizione del numero uno di Palazzo Koch si sarebbe dovuta tenere ieri, ma il calendario parlamentare è stato ritoccato. E l'aula della commissione difesa di Palazzo Madama (luogo in cui si tengono le audizioni sulla Finanziaria) potrebbe registrare il tutto esaurito.Oggi, infatti, potrebbe arrivare mezzo Parlamento ad ascoltare Fazio e non solo i deputati e senatori della commissione Bilancio. Che comunque concentreranno i loro quesiti sui temi attinenti all'audizione e, quindi, sulla manovra di bilancio. Il Governatore, molto probabilmente, farà parlare i numeri. Non mancherà il riferimento all'importanza di mantenere i conti in regola come base per innescare aspettative positive sulla ripresa, necessaria per rilanciare i consumi e gli investimenti. Grande attenzione, dunque, all'andamento della spesa, ai saldi di bilancio e all'efficacia delle misure proposte. Il richiamo del Governatore sarà comunque in qualche modo condizionato dal fatto che la Finanziaria, in alcuni punti, come gli interventi per la famiglia e le misure che saranno introdotte nel già annunciato maxiemendamento, è ancora da scrivere. Fazio, comunque, non dovrebbe trascurare gli effetti sull'economia della nuova impennata del prezzo del greggio e l'impatto delle catastrofi naturali che hanno sconvolto gli Stati Uniti. Tutti elementi che potrebbero influire negativamente sulla crescita internazionale, con ricadute in prospettiva anche sull'Italia, che già sconta un trend di crescita più basso rispetto al resto d'Europa. Se Fazio non presterà il fianco alle polemiche in Parlamento, il dibattito sul comportamento tenuto da via Nazionale continua a tenere banco. Ieri in sua difesa si è levata la voce del vicepresidente di Unicredito, Fabrizio Palenzona: «Ho notato poca coerenza nei confronti di Bankitalia. Fino a poco tempo fa nessuno poteva toccarla, adesso tutti le sparano addosso». «Bankitalia, per citare un caso - ha affermato Palenzona - ha sbagliato nel '99 a impedire l' Opa del SanPaolo sulla Banca di Roma e quella dell' Unicredit sulla Comit, ma a quei tempi nessuno ha osato dire nulla. Invece, adesso che Bankitalia sembra in disgrazia, tutti le sparano addosso».