Unicredit, l'Opa Hvb è cosa fatta
A fare i conti è il quotidiano tedesco Boersen-Zeitung oggi in edicola, che ha sommato alle adesioni già pervenute quelle preannunciate ufficialmente. In particolare secondo il quotidiano il pacchetto del 18,3% di Hvb che Munich Re ha già destinato all'offerta non fa parte della quota del 48,6% che ha apportato le azioni all'offerta. Analogamente non avrebbero ancora consegnato le azioni le due fondazioni bavaresi che detengono insieme il 3,7%. Secondo il quotidiano, non appena Munich Re e le fondazioni apporteranno le proprie azioni Hvb al concambio, Unicredit raggiungerà il 70,6% della banca tedesca. I portavoce di Hvb e di Munich Re non hanno voluto commentare le indicazioni fornite dal quotidiano. Intanto, per restare ai dati ufficiali, ad ieri Unicredit deteneva il 48,6% dei diritti di voto di Hvb, pari a 364,8 milioni di azioni ordinarie. Il periodo di offerta di Unicredit su Hvb si chiuderà il prossimo 24 ottobre. Con il successo dell'acquisizione, secondo le stime di Mediobanca, Unicredit diventerà la nona banca europea per capitalizzazione. Sviluppo a Oriente. Il nuovo gruppo bancario che nascerà dall'integrazione di Unicredit con Hvb-Bank Austria «negli anni futuri proseguirà la sua espansione nell'europa allargata senza escludere di guardare un po' anche ad altri mercati emergenti come quelli ad Oriente». A dirlo è stato ieri il presidente di Unicredit Carlo Salvatori, che ha sottolineato i legami sempre più stretti tra settore bancario ed assicurativo: «banche e assicurazioni difficilmente in futuro potranno restare separate». Per il gruppo Unicredit la componente assicurativa è in continua crescita e Salvatori ha osservato come le partnership del gruppo con Aviva e Allianz-Ras «funzionano molto bene». Locat non si cede. L'ad Alessandro Profumo è intervenuto invece per smentire la cessione della società di leasing Locat. «L'abbiamo detto e lo ripetiamo: non abbiamo mai valutato la cessione di Locat. Quindi, a differenza di quanto ha scritto ieri un periodico ("Il Mondo", ndr) non è stato dato alcun mandato ad una banca d'affari». Per Profumo, «evidentemente la forza della società di leasing, di gran lunga la prima in Italia, dà sempre più fastidio ai suoi concorrenti che non trovano di meglio da fare che mettere in giro voci infondate». Biasi resta in sella a Cariverona. Ieri, intanto, Paolo Biasi è stato riconfermato all'unanimità presidente della Fondazione Cariverona, uno dei maggiori azionisti di Unicredit. Lo ha deciso il consiglio generale dell'ente che ha nominato vicepresidente vicario Eugenio Caponi e vicepresidente Ambrogio Dalla Rovere, al posto di Giuseppe Bruni e Alberto Broglio. Gli altri componenti del Cda sono Francesco Giovannucci, Maurizio Marino, Luigi Binda (riconfermato), Gioachino Bratti e Giancarlo Giani (riconfermato).