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I fondi pensione strapazzano i rendimenti del Tfr

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Nei primi 9 mesi dell'anno la rivalutazione della liquidazione è stata del 2% contro il 9,4 dei fondi aperti

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Nei primi nove mesi del 2005, i fondi hanno mostrato infatti dei rendimenti eccezionali. A rivelarlo è stato ieri il presidente della Covip, Luigi Scimia: «il Tfr ha avuto rendimenti di circa il 2% ma i fondi negoziali hanno superato il 6% e quelli aperti mostrano rendimenti attorno a 9,4% quasi cinque volte il rendimento del Tfr». Dati significativi che secondo Scimia devono indurre soprattutto i lavoratori più giovani a considerare la previdenza complementare. Per il momento, però, crescono poco gli aderenti ai fondi integrativi. Alla fine del primo semestre 2005 gli aderenti alle forme pensionistiche complementari erano 2,9 milioni (100.000 in più rispetto alla fine dello scorso anno), pari a circa il 12% degli occupati. In particolare, ha spiegato Scimia intervenendo a Roma a un convegno di Montepaschi Vita, i fondi pensione di nuova istituzione (negoziali e aperti), contano quasi 1,5 milioni di iscritti (+2,8% rispetto alla fine del 2004), i fondi pensione preesistenti ne contano 660.000, mentre i Pip (piani di investimento individuali) sono 735.000. La previdenza complementare non decolla - ha aggiunto il presidente della Covip - nonostante i rendimenti conseguiti dai fondi pensione (negoziali e aperti) siano più vantaggiosi del tfr. Una tendenza che prosegue ormai da qualche anno: infatti da gennaio 2003 a settembre 2005 il rendimento generale netto per i fondi negoziali si è attestato al 16% e al 20% per i fondi aperti, a fronte di una rivalutazione netta del Tfr pari a circa il 7,5%. «L'approvazione del decreto legislativo di attuazione della legge delega, atteso nelle prossime settimane, consentirà - secondo Scimia - la definizione dettagliata della cornice normativa nel cui ambito dovranno operare gli attori della previdenza complementare, e darà impulso a uno sviluppo sostenuto del settore, soprattutto grazie alle maggiori risorse finanziarie che confluiranno nel sistema tra mite la devoluzione del Tfr». Il presidente della Covip è intervenuto anche sulla riforma. «Non è vero - ha detto - che le novità sul Tfr toglieranno spazio alle assicurazioni; è vero invece che lo ampliano». Dopo il rinvio della riforma della previdenza integrativa tra il ministro del lavoro e il mondo delle assicurazioni, la Covip ammette che con le assicurazioni ci sono delle incomprensioni da eliminare. Per Scimia, infatti, le assicurazioni avranno ampio spazio per intervenire nei fondi aperti «perchè i fondi negoziali hanno difficoltà a sopravvivere».

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